Sensibilizzare l’opinione pubblica tunisina sull’impatto della corruzione nello sport sull’economia, sui suoi effetti negativi nei confronti dello sport stesso e sulle numerose scappatoie legate al riciclaggio di denaro attraverso il gioco e le scommesse sportive.
Questi gli obiettivi di Agela, programma congiunto del Consiglio d’Europa e l’Unione Europea in Tunisia, in collaborazione con la direzione generale della governance e della Prevenzione della corruzione e il ministero tunisino della Gioventù e dello Sport, di cui si è svolta una conferenza intitolata “Corruzione e Sport: Comprendere il legame per promuovere l’integrità”.
L’evento ha riunito i principali esponenti del mondo dello sport, della prevenzione della corruzione e della regolamentazione, si legge in una nota del Consiglio d’Europa a Tunisi. L’obiettivo specifico è comprendere meglio la sfida della lotta alla corruzione nello sport e il ruolo della prevenzione, della promozione dell’integrità e della cooperazione nel raggiungimento di questo obiettivo. La Tunisia è pienamente impegnata a rispettare le linee guida internazionali in materia di lotta alla corruzione, ha affermato il ministro dello Sport Sadok Mourali, sebbene la prevenzione sia un pilastro del consolidamento della democrazia. Con circa 600,5 milioni di dinari tunisini (181 milioni di euro) di finanziamenti stanziati per le associazioni sportive – un totale di 50 – oltre a sovvenzioni pubbliche e contributi finanziari, l’aumento del sostegno pubblico ha rivelato indicatori di corruzione in questo settore, ha sottolineato il ministro. L’evento si inserisce nel programma del governo a due anni dalla conclusione della prima fase della Strategia Nazionale di Lotta alla Corruzione, ha affermato Chokri Hamda, funzionario responsabile dell’unità di governance del Ministero della Gioventù e dello Sport. La Tunisia ha compiuto passi significativi nella lotta alla corruzione con diversi casi portati in tribunale. La repressione non è l’unico obiettivo, ma anche la prevenzione attraverso un patto che coinvolge il Ministero, le istituzioni competenti e il movimento sportivo.
La Tunisia è attualmente membro della Convenzione di Macolin, un trattato internazionale giuridicamente vincolante incentrato sulla prevenzione, l’individuazione e la punizione della manipolazione delle competizioni sportive, che rafforza la sua collaborazione con l’Interpol, il Consiglio d’Europa e altri attori chiave, ha aggiunto Hamda. Paolo Bertaccini, consigliere del Capo dell’Ufficio per lo Sport del governo Italiano, ha affermato che l’istituzione di meccanismi per segnalare la corruzione da parte di tutte le associazioni sportive è una disposizione fondamentale del Codice del Movimento Olimpico per la Prevenzione della Manipolazione delle Competizioni e della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Manipolazione delle Competizioni Sportive, nota anche come Convenzione di Macolin, e del Codice Mondiale Antidoping.
Ignacio Espinoza, responsabile del progetto “Migliorare la Governance Economica Combattendo la Corruzione in Tunisia”, ha affermato che il progetto si basa sul principio che la corruzione è un ostacolo allo sviluppo. cnd/AGIMEG