LeoVegas continua ad essere protagonista a Bruxelles nella battaglia al Decreto Dignità, per quanto riguarda la lotta alla ludopatia. Niklas Lindahl, Country Manager di LeoVegas Italia, annuncia che la società svedese ha presentato un secondo reclamo alla Commissione Europea contro gli aiuti di Stato. Fin dalla prima circolazione del Decreto il 27 giugno scorso, LeoVegas ha sostenuto che le misure prese dal Ministro Di Maio contro la ludopatia non siano efficaci per la soluzione del problema e creino importanti scompensi nel settore, minando la libertà di impresa e la libera concorrenza. Questo secondo reclamo porta in evidenza alla Commissione Europea come i provvedimenti presi dal Governo italiano siano a tutti gli effetti aiuti di Stato e creino favoritismi tra le diverse società di gioco online.
Vietare la pubblicità al gioco online avvantaggia gli operatori più conosciuti e con una presenza già consolidata nel mercato, che hanno avuto maggior tempo a disposizione per sviluppare azioni di marketing e comunicazione in grado di posizionarli e diffonderne la conoscenza presso i consumatori. Di contro, va a discapito di chi ha la necessità di comunicare ai consumatori perché è entrato solo recentemente sul mercato e vede totalmente cambiare lo scenario in cui opera, venendo privato della possibilità di promuoversi al pubblico. Secondo LeoVegas, in questo modo lo Stato italiano protegge i dieci gruppi maggiori, perpetrando un evidente favoritismo. Nonostante il Decreto Dignità abbia introdotto un divieto applicabile a tutti gli operatori attivi sul mercato italiano del gioco d’azzardo, le sue implicazioni non si riflettono allo stesso modo sugli operatori. Il divieto determina l’effetto perverso che, soprattutto nel lungo periodo, gli operatori che hanno acquisito una posizione di leadership sul mercato nel corso degli anni saranno quelli che trarranno vantaggio da questa misura, mentre gli altri operatori saranno fortemente svantaggiati e discrimati. Senza possibilità di fare attività di marketing, la reputazione e la conoscenza del brand sarà il nuovo indicatore di performance nel mercato del gioco d’azzardo italiano, questo a scapito degli operatori che solo di recente hanno acquistato una licenza per operare sul mercato. LeoVegas appartiene a quegli operatori che non sono stati in grado di crearsi una reputazione consolidata nel mercato del gioco d’azzardo, rispetto ai dieci maggiori operatori che detengono insieme una quota di mercato del 60%. Il divieto totale migliora chiaramente la posizione concorrenziale di alcuni operatori, mentre allo stesso tempo riduce le possibilità degli altri operatori di aumentare e rafforzare le proprie posizioni sul mercato. Quindi, è evidente che la concorrenza nel mercato italiano del gioco d’azzardo è gravemente falsata.
Dato che la posizione dominante sul mercato dei dieci più forti operatori sarà perpetuata da una misura statale, LeoVegas ha richiesto alla Commissione Europea di analizzare la legalità di tale sostegno statale. Niklas Lindahl, Country Manager di LeoVegas, commenta così la situazione attuale: “Abbiamo deciso di procedere con questo secondo reclamo perchè per alcuni operatori, quelli con posizioni di mercato dominanti, il Decreto Dignità rappresenta un vantaggio economico nel lungo periodo. Gli altri operatori, come LeoVegas, non potranno invece fare affidamento sulla reputazione consolidata per crescere o stabilizzarsi sul mercato, visto che siamo arrivati in Italia molto recentemente. Mentre a prima vista si percepisce che il divieto si applica ugualmente a tutti gli operatori con una ricaduta negativa, in realtà questa misura statale è colpevole di favoritismo. La differenza creata dal divieto è che alla fine alcuni operatori trarranno beneficio dalla misura, mentre altri sperimenteranno solo gli effetti negativi del divieto. Il ruolo dello Stato italiano nel favorire determinati operatori diventa evidente, determinando una restrizione alla libertà di business che avvantaggia solamente alcuni provider”. cdn/AGIMEG