“Ho presentato questo disegno di legge perché in tre anni abbiamo ucciso l’imprenditoria del settore dei giochi. Portarla a cinque anni significava colpirla ancora di più. Chi ci ha preceduto in Piemonte ha fatto molti danni e questo nei giochi ne è un esempio. Chi aveva scelto di investire nel settore del gioco, si è improvvisamente ritrovato con nulla in mano. E abbiamo visto in mille contesti che proibire non porta da nessuna parte. Dovevamo togliere prima questa legge, che ha fatto danni. La proposta della Lega è quella di ridare i titoli ed i diritti a chi li aveva prima. Abbiamo foraggiato involontariamente il gioco illegale. Siamo consapevoli che la ludopatia è un problema, ma il proibizionismo non è la soluzione. Propongo al consigliere Bertola di incontrarci in un tavolo per trovare una legge che aiuti l’imprenditore e venire incontro alle problematiche”. Sono le parole di Claudio Leone, consigliere della Lega nell’assemblea regionale del Piemonte in occasione di un evento che si è tenuto a Domodossola riguardante la ludopatia. “Con la legge regionale sul gioco si vuole arrivare a un proibizionismo assoluto. Eurispes è contrario a questa legge, perché non prende in considerazione altri aspetti rilevanti nell’ambito dell’esercizio del gioco pubblico: il problema della tutela dei posti di lavoro o dell’inclusione della criminalità. Nell’Intesa Stato-Regioni vengono elencati i principi da seguire, che tuttavia non sono stati tenuti in considerazione, come il limite orario o la distribuzione territoriale dei punti di gioco”, ha aggiunto Antonio Rinaudo, presidente regionale di Eurispes, ex procuratore Antimafia di Torino. “La tutela del mondo del lavoro, perché questo è un gioco lecito. In un momento in cui l’economia è ferma quando si parla di assunzione bisogna essere cauti. Esiste un sistema legale che va tutelato, che ha un ritorno importante per lo Stato. Va fatta una tutela vera del patologico”, ha continuato Alberto Preioni capogruppo Lega in consiglio regionale del Piemonte.
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