Legge di Stabilità, Shiavolin (A.D. Cogetech): “più tasse senza crescita è una ricetta sbagliata e regressiva”

Più tasse senza crescita è una ricetta sbagliata e regressiva”. E’ il giudizio di Fabio Schiavolin, Amministratore Delegato di Cogetech, uno dei maggiori operatori italiani di slot e videolottery, sulle norme relative ai giochi contenute nella Legge di Stabilità. Manovra che prevede, tra l’altro, una stretta su centri giochi non autorizzati (Ctd) e interventi sul prelievo erariale delle slot e contro le ludopatie. – Tempi per modifica programma gestione vincite: “Saranno decisamente tempi lunghi – spiega Schiavolin in un’intervista rilasciata all’ANSA – poiché l’adeguamento del parco vlt e awp ai nuovi livelli di tassazione e del payout, previsti dalla Legge di Stabilità, coinvolgerà i produttori di slot machine e gli enti certificatori in un processo di durata non inferiore ai 12/18 mesi. I potenziali effetti della manovra finanziaria, pertanto, non saranno visibili se non nel 2016. Ci aspettiamo che questo tema sia oggetto di approfondimento in sede di vaglio della manovra a livello europeo e poi durante l’approvazione in Parlamento”. – Perche’ i concessionari bocciano in toto questa manovra: “Scopo della Legge di Stabilità, come illustrato dal Governo, è aumentare il gettito erariale prodotto dal settore delle gaming machine. L’obiettivo è, quindi, molto ambizioso: un miliardo in più rispetto ai 4 di gettito attuale. Noi – ha aggiunto Schiavolin – non vogliamo discuterne la finalità, anzi capiamo la necessità di recuperare risorse, ma sappiamo fin troppo bene che un aumento dei livelli di tassazione, già il più alto d’Europa, e una diminuzione delle vincite erogate ai giocatori incideranno negativamente sulla raccolta erariale futura (si stima un meno 20-25%) neutralizzando di fatto le attese del legislatore (e probabilmente mettendo a rischio il gettito attuale). Misure, peraltro, non accompagnate da iniziative di spinta alla crescita del settore. Piu’ tasse senza crescita è una ricetta sbagliata e regressiva. Se si persegue su questa strada il rischio, infatti, è la perdita nel nostro settore di 75 mila posti di lavoro, come stimato da Confindustria”. – I suggerimenti degli operatori: “Nel ruolo di concessionari dello Stato, e dopo aver lavorato per anni per un sistema trasparente, legale e di supporto alla fiscalità generale, ci piacerebbe nelle prossime settimane essere visti come interlocutori da parte di Governo e Parlamento – ha spiegato l’A.D. di Cogetech – perché l’obiettivo di avere più risorse per le casse pubbliche passa attraverso una politica di crescita del settore. E questi due obiettivi possiamo pensarli insieme, condividerli e renderli efficaci. Abbiamo tre fronti principali di azione concreta: incentivare l’innovazione; garantire un quadro di regole certe, applicate uniformemente a Genova come a Milano o a Bari; e infine usare pugno duro contro il gioco illegale che è il vero nemico dello Stato e nostro”. – Perché gli operatori non sono d’accordo sulla tassazione ai Ctd? “Gli operatori temono una sorta di legittimazione della rete illegale e un indebolimento del sistema di gioco basato sulle concessioni. Sistema concessorio, peraltro, all’avanguardia a livello internazionale e oggetto di studio da parte di tutti gli altri paesi dell’Unione Europea. Siamo, invece, favorevoli a sistemi “onerosi” che fungano anche da deterrente alla crescita dell’illegale (sanzioni molto elevate). Ad esempio la norma che obbliga i proprietari degli immobili a “denunciare” il tipo di attività svolta dai locatari credo vada in questa direzione”, ha concluso Schiavolin. lp/AGIMEG