Tra gli oltre mille emendamenti alla legge di stabilità dichiarati inammissibili dalla Commissione Bilancio della Camera, ce ne sono diversi che riguardano i giochi. Si tratta, in particolare, dell’emendamento presentato dal deputato del gruppo misto Manfred Schullian, che proponeva di “limitare le sanzioni per i concorsi ed operazioni a premio di cui è vietato lo svolgimento ai soli concorsi per i quali è stata accertata la coincidenza con attività di gioco riservate allo Stato”; dell’emendamento di Rocco Palese (Forza Italia) che chiedeva di “assegnare ai comuni titolari di concessioni per l’esercizio del gioco d’azzardo, spazi finanziari in deroga al patto di stabilità, intervenendo su un periodo anteriore al triennio di riferimento della manovra, ossia sull’anno 2013”; dell’emedamento Di Lello (gruppo misto) che chiedeva di porre, a partire dal 2014, un tetto di 10 milioni all’importo delle vincite di lotto, lotterie e giochi a base sportiva e ippica. Sono stati dichiarati inamissibili anche gli emendamenti di Crippa (M5S), che proponeva di consentire “al titolare del pubblico esercizio presso il quale è installato un apparecchio per il gioco d’azzardo di recedere dal contratto stipulato con il concessionario senza alcun obbligo di indennizzo qualora ravvisi casi di gioco patologico nel proprio esercizio” e di Marco Di Stefano, che chiedeva “l’istituzione in via sperimentale di apposite carte personali di servizio che tengano conto della capacità di spesa del giocatore”. rov/AGIMEG