Sono una decina gli emendamenti alla legge di Bilancio – presentati nel corso dell’esame della V Commissione al Senato – che intervengono direttamente sul settore dei giochi, alcune decine di emendamenti poi fanno ricorso all’aumento del prelievo sulle slot e sulle vlt per reperire le risorse necessarie per finanziare altre misure.
In particolare, l’on. Binetti (FI-BP) e l’on. Errani (Misto – Liberi e Uguali) con due emendamenti identici hanno richiesto di incrementare la dotazione del Fondo per il disturbo da gioco d’azzardo patologico (GAP) “di 70 milioni di euro per il triennio 2019- 2021” e di aumentare dello 0,65 per cento il Preu di slot e Vlt, contro lo 0,5 già previsto dalla normativa. Inoltre, l’on. Errani (Misto – Liberi e Uguali) ha presentato un altro emendamento sul tema con il quale si richiede di incrementare la dotazione del Fondo per il disturbo da gioco d’azzardo patologico (GAP) “di 50 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020”. “Le modalità e i criteri di assegnazione delle risorse di cui al presente comma sono stabiliti con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’interno, sentita la Conferenza delle Regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”.
Il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) prevede che “gli apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto non possono presentare parametri di funzionamento superiori ai limiti previsti per gli apparecchi attualmente in esercizio”. E al comma 307, di sopprimere le seguenti parole: “in attuazione di quanto previsto dall’intesa tra Governo, regioni ed enti locali sancita in sede di Conferenza unificata il 7 settembre 2017”.
L’on. Damiani (Forza Italia) interviene nel rapporto tra concessionari delle slot e gestori. E chiede che i contratti non possano contenere clausole che: “1) consentano il recesso immotivato da parte del concessionario; 2) consentano la risoluzione del contratto a norma dell’articolo 1456 del codice civile, in assenza di comportamenti che integrano violazioni di natura penale o amministrativa in materia di gioco e delle norme disciplinanti la concessione; b) il soggetto proprietario degli apparecchi da gioco che abbia subito la risoluzione del contratto o il recesso da parte del concessionario ha il diritto di ottenere da altri concessionari l’emissione dei nulla osta di messa in esercizio sostitutivi per i medesimi apparecchi. Il Ministero dell’Economia e delle finanze – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e` autorizzato ad adottare tutte le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, al fine di procedere immediatamente alla revisione delle convenzioni di concessione per l’attivazione e gestione operativa delle reti telematiche degli apparecchi”.
Nell’emendamento presentato dall’on. Romeo (L-SP-PSd’Az) si richiede, invece, di costituire “una nuova società interamente partecipata con capitale pubblico per la prosecuzione della gestione della casa da gioco di Campione d’Italia, da autorizzarsi con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze”.
Infine, l’emendamento dell’on. Quagliariello (FI-BP) chiede di modificare il Decreto Balduzzi nelle sanzioni per chi non espone il materiale informativo sui rischi legati al gioco patologico: “Dopo il comma 307” – che prevede criteri omogenei su tutto il territorio nazionale in ordine alla distribuzione e agli orari degli esercizi che offrono gioco pubblico, anche al fine del monitoraggio telematico del rispetto dei limiti definiti – “inserire il seguente: «307-bis. Al comma 6 dell’articolo 7 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni ed integrazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, sono apportate le seguenti modifiche: a) dopo le parole ’’articolo 110, comma 6, lettere a) e b)’’ sono aggiunte le seguenti: ’’e all’obbligo di esposizione del materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali’’; b) le parole: ’’la stessa sanzione’’ sono soppresse; c) dopo le parole: ’’titolare della sala o del punto di raccolta dei giochi’’ sono aggiunte le seguenti: ’’una sanzione amministrativa pecuniaria da cinquecento a millecinquecento euro’’”. cdn/AGIMEG