Legge di Bilancio, Servizio di Bilancio del Senato chiede chiarimenti sulle minori entrate causate dal rinvio della gara del bingo

“Appare necessario un chiarimento circa il mancato incasso una tantum nel 2021 in correlazione al differimento del termine entro il quale si dovrà procedere all’attribuzione delle nuove concessioni Bingo al 31 marzo 2023”. Lo chiede il Servizio di Bilancio del Senato nella Nota di Lettura che accompagna la Manovra. “Lo slittamento della gara Bingo comporta il venir meno degli incassi a titolo di una tantum che sono stati contabilizzati per l’anno 2020 nei saldi di finanza pubblica e che sono stati quantificati nella RT associata all’art. 24 del DL n. 124 del 2019 – che disponeva la proroga al 30 settembre – in misura pari a 17 mln di euro”. IL Servizio di Bilancio ricorda che la Manovra fa slittare la gara per ” consentire agli attuali titolari di concessione di poter disporre di un congruo lasso di tempo per poter recuperare i livelli economico finanziari precedenti la pandemia e, quindi, sostenere gli impegni anche economici collegati alla procedura di assegnazione delle nuove concessioni”. Inoltre, dispone che “il canone mensile dovuto dai soggetti che operano in regime di proroga della concessione scaduta relativo ai mesi da gennaio 2021 a giugno 2021 (compreso) può essere versato entro il giorno dieci del mese successivo, nella misura di 2.800 euro per ogni mese o frazione di mese superiore ai quindici giorni e di 1.400 euro per ogni frazione di mese inferiore ai quindici giorni. Il comma 1132 specifica che per coloro che scelgano di versare il canone di proroga delle concessioni con le modalità di cui al comma 1131, sono tenuti a versare la quota residua fino alla copertura dell’intero ammontare del canone previsto dalla vigente normativa con rate mensili di pari importo, corrispondendo gli interessi legali calcolati giorno per giorno. Il comma 1133 dispone che la prima rata di cui al comma 1132 è versata entro il 10 luglio 2021 e le successive entro il giorno 10 di ciascun mese. L’ultima rata è versata entro il 10 dicembre 2022. La RT rappresenta che la disposizione recata dal comma 1131 non comporta oneri aggiuntivi rispetto alle ordinarie spese di funzionamento dell’Agenzia, in quanto le attività previste verranno svolte con le risorse umane e materiali esistenti. In relazione a quanto previsto al comma 1131, considerando che attualmente sono operative 195 concessioni, ad invarianza di costo per il canone mensile di proroga delle concessioni, è possibile stimare dalla proroga una entrata, per l’anno 2021 pari a euro 13.162.500 (euro 7.500 x 9 mesi = euro 67.500 x 195 concessioni = euro 13.162.500), per l’anno 2022 pari a euro 17.550.000 (euro 7.500 x 12 mesi = euro 90.000 x 195 concessioni = euro 17.550.000) e per l’anno 2023 pari a euro 4.387.500 (euro 7.500 x 3 mesi = euro 22.500 x 195 concessioni = euro 4.387.500). Dalla proposta normativa inserita nel comma 1132 deriverebbe una minore entrata nel primo semestre del 2021 pari a euro 5.499.000, calcolata sottraendo all’importo del canone mensile relativo al primo semestre dell’anno pari a euro 8.775.000 (euro 7.500 x 6 mesi = 45.000 x 195 concessioni = 8.775.000) la somma di euro 3.276.000 quale totale delle entrate, per il citato semestre, calcolate avendo a riferimento la somma di 2.800 euro mensili (euro 2.800 x 6 mesi = 16.800 x 195 concessioni = euro 3.276.000). Dalla proposta normativa inserita nel comma 1133 deriverebbe un aumento delle entrate erariali per il secondo semestre del 2021 pari a euro 1.833.000 (euro 5.499.000/18 rate mensili = euro 305.500 x 6 mesi = 1.833.000) e per il 2022 pari a euro 3.666.000 (euro 5.499.000/18 rate mensili = euro 305.500 x 12 mesi = 3.666.000). Tanto premesso, dalla proposta normativa deriverebbero, in totale, i seguenti incrementi di entrata, distinti per anno: 2021: euro 9.496.500; 2022: euro 21.216.000; 2023: euro 4.387.500”. lp/AGIMEG