L’emergenza Coronavirus continua a sconvolgere il mondo dello sport e del calcio in primis. Il Consiglio di Lega Serie A ha confermato all’unanimità “l’intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza. La ripresa dell’attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc nonchè in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori”, ha comunicato la Lega Serie A in una nota ufficiale.
Il capo-designatore degli arbitri Marcello Nicchi ha sottolineato in un’intervista sulla Gazzetta dello Sport: “Forse diminuirà il numero di persone: oggi sono sei, potrebbero essere meno, ma il Var ci sarà: la società che si occupa di tutta la tecnologia ci ha assicurato che le stanze con le apparecchiature saranno sanificate e si manterranno le distanze di sicurezza. Di arbitri in queste settimane non ha parlato quasi nessuno. Ma se ci saranno le condizioni per ripartire saremo pronti. Abbiamo fatto le cose per bene, senza aver avuto il bisogno di sbraitare o straparlare sui giornali o nelle riunioni istituzionali dove in qualche caso sembravamo non esistere. Tutti gli arbitri si sono allenati in questo periodo seguendo tabelle personalizzate preparate in base alle singole esigenze e alle situazioni logistiche e alle disponibilità di spazio”, ha concluso.
“La speranza è di finire i campionati, di portare a termine tutte le competizioni nazionali e non”, ha detto Cristiana Capotondi, vice-presidente della Lega Pro. “Il calcio è un business da cinque miliardi di euro, fermarsi comporterebbe una perdita secca da oltre 400 milioni di euro. Affrontiamo però un ragionamento diverso a seconda delle serie”, ha aggiunto.
Il calcio italiano si prepara a confrontarsi con il Ministro Spadafora in merito al protocollo per la ripresa degli allenamenti. “Mercoledì incontrerò la Figc, che mi presenterà il protocollo relativo soprattutto agli allenamenti. Io oggi non do per certi nè la ripresa del campionato nè, tantomeno, quella degli allenamenti, se prima le condizioni non saranno favorevoli”, ha detto il Ministro dello Sport Spadafora a Tg2 Post. “Se anche riprenderanno gli allenamenti, ciò non significa che in automatico ripartirà anche la Serie A. Noi siamo concentrati sulla ripartenza del campionato, ma lo sport non è solo calcio. Dalla prossima settimana riusciremo a fornire il bonus di 600 euro ai collaboratori sportivi e non solo che non superano il tetto di reddito pari a 10mila euro l’anno. Saranno anche disponibili 100 milioni che aiuteranno le società dilettantistiche ed eviteranno il fallimento di tanti centri sportivi”, ha aggiunto.
“Il Consiglio Direttivo dell’Assocalciatori, alla presenza del dottor Della Frera (medico componente della Commissione Medico-Scientifica FIGC), ha analizzato e riflettuto sul protocollo predisposto per la ripresa degli allenamenti dei calciatori professionisti. Sono stati chiariti alcuni dubbi e richiesto ulteriori approfondimenti da sottoporre alla Commissione. Come già espresso in passate situazioni, l’AIC sottolinea l’importanza che a trattare la materia siano gli specialisti medici a garanzia delle misure precauzionali da mettere in atto per la ripresa. La volontà dei calciatori e delle calciatrici è, e sarà sempre, quella di tornare al più presto in campo con le più ampie garanzie di sicurezza per tutti gli addetti ai lavori”, ha sottolineato l’Associazione Calciatori, guidata da Damiano Tommasi.
“Il calcio ha diritto e dovere di fare ciò che ritiene fare più giusto, per la Serie A è un diritto/dovere completare la stagione se lo ritiene opportuno. Poi, però, penso che sia altrettanto importante se non indispensabile una strategia diversa qualora questo non fosse possibile. Ma lo dico senza nessun tipo di polemica”. E’ quanto ha detto Giovanni Malagò, presidente del CONI, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Alanews.
La Germania si sta preparando per rientrare in campo per il 9 maggio, mentre in Inghilterra le autorità sono certe che per tornare in campo si debba aspettare almeno il secondo weekend di giugno. In Francia la data più plausibile per Ligue 1 e Ligue 2 è quella del 17 giugno. cdn/AGIMEG