Nuovo servizio a Le Iene sull’inchiesta delle scommesse illegali che ha visto 12 calciatori di Serie A indagati. Un giro clandestino di puntate attraverso piattaforme di scommesse online senza licenza in Italia, oggi oscurate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma che si presentavano come siti di scommesse legali. “Su questi siti, al contrario di quelli regolari, non ci si deve registrare con un documento di identità“, ha spiegato al giornalista de Le Iene Stefano Corti, Marco, un ragazzo che sarebbe stato all’interno di questo giro di scommesse illegali.
L’anonimato è garantito anche dal fatto che tutte le transazioni avvenivano in contanti, e quindi non tracciate. Le puntate avvenivano ‘a credito’ con la promessa di pagare. “Mi dicevano, mi carichi 2.000 euro, ad esempio, e poi appena li avevano, io li recuperavo, in un lasso di tempo che andava da 15 giorni fino ad un mese. Concedevo un credito mensile di 10.000 euro per conto di Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera” che, secondo gli inquirenti, sarebbero gli organizzatori del giro di scommesse con i calciatori, ha dichiarato Marco nel servizio.
“Ci siamo conosciuti in una bisca“, ha proseguito Marco a Stefano Corti, spiegando che i due organizzatori sarebbero due giocatori di poker incalliti che si ritrovavano spesso in una sala slot e poker room alle porte di Milano. “Qui organizzano tornei di poker a soldi. Ho visto gente perdere anche 12.000 euro a sera. Proprio in questo posto, un giorno Patrik mi ha chiesto di gestirgli le scommesse. Ogni volta che veniva chiuso un sito se ne apriva subito un altro. Loro mi mandavano il nuovo link e io provvedevo a distribuirlo ai miei scommettitori. Non ero l’unico a lavorare per loro. Avevano un foglio pieno di nomi e ad ogni nome era legato un fido, cioè il credito con cui far giocare i clienti. C’erano persone con fidi fino a 250.000 euro. Lo scambio di soldi avveniva in contanti, io poi li recapitavo a Patrik e Tommaso”, ha aggiunto.
“In caso di vincite, non avendo io i soldi per pagarle, erano Patrik e Tommaso a liquidarle in contanti. Io guadagnavo il 30% sulle perdite. E’ brutto perché tu speri che i tuoi amici perdano per fare soldi. Ma sai già che i soldi guadagnati li perderai in altre scommesse o nel poker”, ha concluso Marco nel servizio de Le Iene. cdn/AGIMEG