Lavoro addio!!! Scommesse, Slot e Vlt, Bingo, Tabaccai, ippica. INFOGRAFICA: il lavoratori del settore del gioco a rischio

Ad eccezione dei tabaccai, rimasti comunque sempre aperti durante l’emergenza sanitaria perché considerati attività essenziali per i cittadini, nessuna impresa coinvolta nel gioco (sale scommesse, sale bingo, sale slot/vlt, esercizi con slot, ecc) è stata riaperta dopo la dichiarazione di Italia “zona rossa” del 10 marzo scorso. Ma il settore del gioco non reclama attenzione per la chiusura, ma piuttosto per avere una data certa sulla quale basarsi per poter programmare una eventuale riapertura. L’aggettivo “eventuale” è d’obbligo, visto che anche conoscendo la data di una possibile riapertura o se la stessa sarà troppo posticipata nel tempo, non è detto che molte aziende riaprano comunque i battenti. Ma oltre alle perdite economiche per lo Stato e per le imprese, c’è da tenere conto il gravissimo danno che tutto questo provocherà (e che in parte sta già provocando) alla forza lavoro del settore. Nell’infografica che segue vengono riportati i lavoratori a rischio per i segmenti più importi. Il dato di slot e vlt tiene conto dello studio della CGIA di Mestre e contiene il totale dei lavoratori (diretti, indiretti, indotto, etc.) impegnati nel settore.  Si tratta del settore più a rischio perché non solo necessiteranno di riforme strutturali degli ambienti e vengono da anni di aumenti di tassazione ed interventi penalizzanti, ma anche dopo una eventuale apertura dovranno lavorare a scartamento ridotto e quindi le entrate saranno per molto tempo ridotte in maniera consistente rispetto a prima delle crisi sanitaria. Sono oltre 56.000 (14.800 tra attività diretta o integrata negli esercizi dedicati, 12.000 gestori, quasi 28.000 assimilati cioè in esercizi come i bar dove sono presenti awp,  1.700 produttori)  le persone che stanno vivendo una drammatica situazione di incertezza. Situazione simile per i 12.000 lavoratori delle sale bingo, attività considerate anch’esse a rischio ma che hanno già dato disponibilità e soluzioni per poter ripartire quanto prima. Anche per i lavoratori del bingo la situazione è comunque seria. In ogni caso, per il settore slot/vlt e bingo, ci sarà una diminuzione di personale. Per le sale scommesse, il settore che potrebbe ripartire prima, ci sono in ballo 25.000 posti di lavoro diretti. Oggi queste 25.000 persone sono a casa e non è detto che alla riapertura delle sale, che potrebbe avvenire in forma ridotta non consentendo l’accensione dei monitor e lo stazionamento dei giocatori in sala, possano tutti riprendere a lavorare. Centri di allevamento, centri di allenamento ed ippodromi danno da mangiare a circa 20.000 persone. Anche il movimento ippico è in sofferenza da anni e la chiusura prolungata delle attività mette a rischio molti posti di lavoro. Situazione diversa per i tabaccai. Le attività di questo tipo che offrono anche gioco, vedono impiegate circa 120.000 persone. In molti casi si tratta di attività nelle quali lavorano componenti dello stesso nucleo familiare. Nonostante siano attività rimaste aperte, le mancate entrate da quasi due mesi di chiusura dell’offerta dei giochi (ci sono anche casi come Bergamo dove la chiusura del gioco in tabaccheria è stata prolungata) non sarà compensata dalla riapertura in corso ed un ridimensionamento della forza lavoro sarà necessario. I dati proposti non tengono conto di alcune sovrapposizioni perché lavoratori impegnati, ad esempio, nelle tabaccherie fanno anche parte della categoria “assimilati” del segmento delle slot.  In generale il settore dei giochi nel suo complesso, tra sale giochi, online, strutture amministrative e di gestione, indotto, vale circa 120.000 posti di lavoro, a cui bisogna aggiungere i 120.000 addetti delle tabaccherie che hanno a che fare con il settore del gioco. Insomma un vero universo lavorativo, con i quali il Governo dovrà fare i conti.

lp/AGIMEG