“Per quale motivo lo Stato italiano, che è stato il fautore dell’evoluzione del settore gaming, ora gli fa guerra? Fa la guerra ad una sua creatura. I signori politici non conoscevano il Bingo, non conoscevano le slot e le vlt? Pensavano magari che fossero come i flipper degli anni 80 o come quel famoso gioco PacMan? Eppure in molti paesi europei come la Spagna erano già presenti questi giochi, quindi prima di introdurli potevano farsi un’idea di come funzionavano e quindi, come dice qualche politico, del pericolo che avrebbero causato per la salute dei cittadini. Ma come si fa ad essere così ipocriti?”. E’ la domanda che pone al mondo della politica Daniele Boccardi, lavoratore di una sala bingo di Genova, che chiede di confrontarsi “con uno di questi politici, che sputano platealmente nel piatto in cui mangiano. Il problema vero è che nemmeno si vergognano. Perché dimostrare preoccupazione per la salute degli italiani a causa del gioco, dopo averlo creato e modellato nell’arco degli anni, è veramente vergognoso. E poi parliamo di chi lavora nel settore. Quali sono le nostre colpe? Per quale motivo ora dovremmo pagare eventuali decisioni drastiche dello Stato? Essere entrati a far parte di un settore creato da chi ora vorrebbe distruggerlo? È questa la nostra colpa. Noi siamo stati invitati e non abbiamo fatto altro che accettare un invito. E chi ci ha invitato? Ma poi, non volendo ripetere le solite cose riguardanti i sacrifici che facciamo per via degli orari, veramente combattere il gioco legale è così importante per questi politici? Davvero credono di risolvere il problema della ludopatia chiudendo le varie attività esistenti? E soprattutto davvero credono che noi siamo così stupidi? Ma non hanno altri sistemi per accaparrarsi voti, senza ledere la nostra dignità di lavoratori onesti? Perché questo silenzio?”. “Non potrò mai dire che la ludopatia non esiste – prosegue Boccardi – che è un invenzione, perché mi metterei al livello di chi giudica il mio lavoro. Tutto ciò che è eccesso porta ad una sindrome patologica. Ma allora abbattiamo anche tutti i vigneti, almeno risolviamo il problema dell’alcolismo e poi chiudiamo i negozi di alta moda, in modo da combattere lo shopping compulsivo e magari visto che questo sì che è illegale, facciamoci qualche giro in più per le strade e facciamo guerra allo sfruttamento delle prostituzione. Fate i seri, politici italiani, per una volta provateci o magari prima di parlare, prima di fare certe affermazioni, pensate a quanti disoccupati non siete in grado di assicurare un lavoro. E voi cosa volete fare? Aggiungere a tutti quei disoccupati anche i lavoratori della nostra categoria, perdere un gruzzoletto da 10 miliardi di euro e ottenere qualche simpatizzante in più. Sono solo queste le idee che vi vengono in mente per rilanciare l’economia del nostro Paese. Se è così, complimenti da parte mia e da tutti i colleghi d’Italia”. cr/AGIMEG