Proseguono gli attacchi al gioco. Dopo le dure dichiarazioni di questa mattina della senatrice Pirro che ha definito “giusto chiudere le sale scommesse, slot e corner”, arriva il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, dichiarando che: “Se il governo vuole salvare gli anziani da potenziali contagi e dagli assembramenti, chiuda, per almeno un semestre, tutte le sale da gioco, disattivi tutte le slot machine et similia, vieti la vendita nei bar di giochi e giochini pseudo-miliardari, che servono solo ad illudere gli anziani e a deprivarli delle loro già modeste risorse economiche”. “Al contrario, il governo, nel decreto-Ristori, ha previsto di erogare contributi a fondo perduto del 200% alle sale gioco e affini, alimentando così la dipendenza dal gioco di migliaia di anziani. Altro che contrasto alla ludopatia e alla pandemia, è un’autentica vergogna”, ha sottolineato. Probabilmente il segretario generale di Unimpresa dimentica che, non solo il settore del gioco è legale, ma che dietro a questo segmento lavorano 150mila persone con famiglie da mantenere, mutui, bollette e spese da sostenere. Perché quindi non dovrebbero avere dei contributi se il Governo decide di chiuderli? E poi c’è da chiedere a Lauro i numeri delle dipendenze da gioco delle persone anziane. Insomma, il solito attacco populista basato sull’ignoranza del fenomeno del gioco legale. lp/AGIMEG