Lamorgese (Min. Interno): “Stato deve sostenere piccole e medie imprese, che più di altre hanno sofferto della chiusura e che possono diventare facile preda delle organizzazioni criminali”

“L’onorevole interrogante richiama l’attenzione sul pericolo che l’attuale emergenza sanitaria possa rappresentare un’opportunità di arricchimento per la criminalità organizzata. Il momento che stiamo attraversando è sicuramente uno dei più difficili della storia della Repubblica. L’attuale fase di emergenza, che ha inciso profondamente sul tessuto economico e sociale, e il conseguente deficit di liquidità, unito all’afflusso di ingenti finanziamenti pubblici, sia nazionali che europei, concretizzano condizioni di rischio e margini di infiltrazione per la criminalità organizzata nell’economia legale. È una situazione che riguarda tutti i comparti, ivi compreso quello del turismo. Su tali temi ho richiamato la massima attenzione delle Forze di polizia e ogni sforzo volto a intercettare e contrastare le possibili nuove dinamiche dell’azione criminale, anche in ragione della spiccata vocazione economica della criminalità organizzata e della sua capacità di repentino adattamento ai cambiamenti sociali e produttivi”. E’ quanto ha detto in Aula al Senato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Inoltre, già il 10 aprile scorso, con una specifica direttiva rivolta ai Prefetti, ho sollecitato un’azione di intelligence sul territorio, volta a valorizzare le evidenze info-investigative e l’attività di analisi dei contesti e dei fenomeni criminali a cura delle forze di polizia, proprio per garantire le coordinate di legalità, nella delicata fase di ripresa delle attività economiche. Le strategie messe in campo dalle forze di polizia fanno leva su una complessa e approfondita azione, volta ad anticipare ogni iniziativa di alterazione del mercato, di inquinamento del tessuto economico, di condizionamento dei processi decisionali pubblici, funzionali all’assegnazione degli appalti. I consistenti interventi finanziari varati dal Governo rendono necessario individuare il giusto punto di equilibrio tra tempestività delle erogazioni e controlli. A questi fini, come previsto dal decreto-legge cosiddetto liquidità, dell’8 aprile 2020, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze e la Sace SpA ed è stato appena perfezionato il protocollo con l’Agenzia delle entrate, previsto dall’articolo 25, comma 9, del decreto-legge n. 34, ancora in fase di conversione. Nel contempo – ha aggiunto -, per agevolare l’accesso al credito e intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto economico e sociale ho chiesto ai prefetti di assumere iniziative con l’ABI e le associazioni di categoria, dando il massimo impulso all’attività di confronto con gli attori istituzionali e i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio. Le prefetture hanno rafforzato il monitoraggio e l’analisi delle criticità presenti sul territorio, anche attraverso apposite riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica ed è stata avviata una specifica programmazione degli interventi a supporto dell’economia legale e delle fasce sociali maggiormente esposte, al fine di tutelare la coesione sociale. È in questo momento che lo Stato deve dimostrare di essere vicino ai cittadini, soprattutto nelle situazioni di estremo bisogno, e alle imprese, in particolare alle piccole e medie imprese, che più di altre hanno sofferto della chiusura delle attività produttive e commerciali e che, quindi, possono diventare facile preda delle organizzazioni criminali. La lotta alle mafie è una priorità ed è massima l’attenzione dedicata da parte di tutte le componenti dell’amministrazione dell’interno: su questo siamo presenti con il nostro impegno”, ha concluso. cdn/AGIMEG