Il diniego di apertura di una sala VLT e scommesse nella frazione di Fossamastra a La Spezia diventa il terreno di scontro tra il Comune e Sisal che – promuovendo un ricorso al Tar – ha chiesto un risarcimento danni da 600mila euro e l’annullamento degli atti comunali. La vicenda risale al 2019 quando Sisal, in via preventiva, aveva chiesto all’ente comunale una misurazione delle distanze da eventuali luoghi sensibili, per evitare di incorrere nei divieti della legge regionale, che vieta l’apertura di sale a meno di 300 metri da scuole, chiese, ospedali. Gli accertamenti avevano dato esiti positivi e dunque Sisal aveva avviato i lavori ai locali, avendo anche ricevuto l’autorizzazione dalla Questura. Arrivati alla fase finale dell’iter, riporta ‘La Nazione’ di oggi, il Comune ha negato l’apertura della sala poiché il locale si trova a meno di 300 metri da un istituto di formazione, luogo che non era stato contemplato nelle rilevazioni precedenti. Da qui è scaturita la battaglia legale tra Sisal e il Comune, con la società che oltre all’annullamento degli atti comunali ha chiesto il riconoscimento delle somme spese per allestire il locale: 237.740 euro peri lavori di ristrutturazione, 29.988 euro per consulenze e spese di intermediazione, 186.076 euro dl acquisto mobili, computer, insegne e arredi e 90mila per canoni di locazione in favore di un’agenzia immobiliare. ac/AGIMEG