In riferimento alle raccomandazioni dell’Osservatorio Gap inviate alle Regioni con lo scopo di valutare l’adozione di misure restrittive nei confronti delle attività di gioco per cui As.tro aveva avanzato una formale istanza di accesso agli atti, lo scorso 6 agosto, il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha dato riscontro inviando la documentazione richiesta.
Tale documentazione rivela l’inesistenza di elementi obiettivi, quali indagini e/o ricerche effettuate (o reperite) dall’Osservatorio.
In ragione di ciò, As.tro per evitare l’adozione di provvedimenti restrittivi da parte delle Regioni basati sulle Raccomandazioni dell’Osservatorio gap, ha condiviso tali risultanze con i rispettivi Presidenti in una lettera che si pubblica di seguito.
“Con riferimento a quanto in oggetto, facciamo seguito, con la presente, alla nostra lettera inviataVi il 19 luglio 2021 (in allegato).
Con la nota 31156 del 12 luglio 2021, il Ministero della Salute – Direzione Generale per la prevenzione Sanitaria – aveva inoltrato agli assessorati alla salute di tutte le Regioni una serie di raccomandazioni da tradurre in misure restrittive nei confronti delle attività che svolgono l’offerta del gioco lecito, sulla base di “considerazioni” e “valutazioni” svolte dall’ “Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico e del fenomeno della dipendenza grave” (di seguito, <<l’Osservatorio>>), nel corso della riunione tenutasi il 23 giugno 2021.
Con la lettera a cui ora diamo seguito, avevamo informato le SS.VV. di aver presentato al Ministero della Salute, in data 19 luglio 2021, una formale istanza di accesso agli atti (inviataVi per conoscenza e che trasmettiamo nuovamente) affinché fossero rese note le risultanze istruttorie poste a fondamento di tali “raccomandazioni” che, una volta ricevute, Vi avremmo messo a disposizione per ogni Vostra opportuna valutazione.
Con pec del 6 agosto 2021, il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, in riscontro alla nostra istanza, ci ha trasmesso la documentazione posta alla base della nota dello stesso ufficio (di cui all’oggetto) n. 31146 del 12 luglio 2021 e delle conseguenti raccomandazioni inviate agli assessori alla salute di tutte le regioni.
Intendiamo quindi, con la presente, renderVi partecipi delle risultanze inviateci dal Ministero della Salute e delle nostre conseguenti considerazioni.
Tale documentazione (che Vi trasmettiamo in allegato) rivela, come è facilmente constatabile, l’inesistenza di elementi obiettivi, quali indagini e/o ricerche effettuate (o reperite) dall’Osservatorio.
Il suo elemento centrale è rappresentato unicamente dal verbale della riunione del 23 giugno 2021, nel corso della quale due membri dell’Osservatorio (il Dott. Maurizio Fiasco – pag. 4 del verbale – e il Dott. Onofrio Casciani – pag. 5 del verbale) hanno espresso la loro personale convinzione (quella del dottor Casciani sarebbe supportata dall’analisi effettuata su un non meglio precisato piccolo campione) sul fatto che la riapertura delle attività di gioco avrebbe comportato: <<una violenta sollecitazione a riprendere il consumo di gioco>>, il rischio di una <<overdose>> (cit. Dott. Maurizio Fiasco) ed anche <<alte percentuali di suicidi>> (cit. Dott. Onofrio Casciani).
Si tratta quindi di mere asserzioni, non supportate da alcun elemento obiettivo di riscontro.
Secondo i due citati membri dell’Osservatorio, le imprese del gioco dovrebbero, in sostanza, subire delle penalizzazioni (altro non sono, dal punto di vista delle imprese, le restrizioni e i controlli straordinari da loro auspicati) come conseguenza del fatto che sono rimaste chiuse per 330 giorni nel corso di un anno solare per effetto delle norme anti-covid.
Nel prosieguo della riunione non è stato svolto alcun ulteriore approfondimento sulla questione. Le istanze proposte dai dottori Fiasco e Casciani sono state acriticamente fatte proprie dall’Osservatorio e dalla stessa DGPRE del Ministero della Salute (vedi mail – in allegato – del 24/6/21 trasmessa dal Dott. Fiasco al Presidente dell’Osservatorio nonché Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, Prof. Giovanni Rezza) ed inoltrate agli assessori regionali sotto forma di “raccomandazioni” finalizzate all’adozione di misure restrittive in deroga alle norme legislative e amministrative vigenti.
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Tale iniziativa del Ministero della Salute è pertanto caratterizzata dalle seguenti criticità:
a) totale assenza di elementi istruttori, elaborati dall’Osservatorio, idonei a giustificare il “trattamento speciale” che il Ministero della Salute si è proposto di riservare, per il tramite delle Regioni, al settore del gioco pubblico legale in deroga a quanto stabilito dall’art. 1, comma 16 sexies del D.L. 33/2020 (disciplina delle attività economiche all’interno delle c.d. zone bianche), dall’art. 7 del D.L. 65/2021 (che ha previsto la riapertura delle attività di gioco in zona gialla a partire dal 1 luglio 2021), dalle ordinanze, adottate dal Ministro della Salute, succedutesi nei mesi di maggio e giugno 2021 (mediante le quali l’intero territorio nazionale è stata gradualmente collocato in “zona bianca”, con la conseguente riapertura di tutte le attività economiche), dalle “Linee Guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” del 20 maggio 2021(adottate ai sensi dell’art 1, comma 14, del D.L. n. 33/20 e tenuto conto delle disposizioni contenute nei decreti legge n. 52/21 e n. 65/21) e da tutte le altre norme vigenti a livello nazionale, regionale e comunale, che già disciplinano e limitano l’esercizio delle attività di offerta del gioco pubblico legale.
b) L’iniziativa della DGPRE del Ministero della Salute si fonda soltanto su mere opinioni espresse da due membri dell’Osservatorio. Tali opinioni non possono essere poste a fondamento giuridico di decisioni finalizzate a comprimere i diritti, riconosciuti dalla Costituzione, al libero esercizio dell’attività economica ed il diritto al lavoro
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-Premesso quanto sopra, in qualità di associazione di rappresentanza degli operatori del gioco lecito, invitiamo le Autorità in indirizzo a tener conto delle suesposte considerazioni al fine di evitare le gravi conseguenze sul piano economico-occupazionale che, mediante l’adozione dei provvedimenti raccomandati dalla DGPRE del Ministero della Salute attraverso la nota indicata in oggetto, ricadrebbero su un settore già pesantemente fiaccato dal lungo periodo di chiusura subito per effetto delle normative anti-covid.
-Inoltre, ritenuta, per le suddette ragioni, l’illegittimità della nota n. 31146 del 12 luglio 2021 (emanata dal Direttore Generale per la Prevenzione Sanitaria) resa evidente dalla stessa documentazione inviataci dal Ministero in adempimento della nostra istanza di accesso agli atti, reputiamo doveroso informarVi che l’eventuale adozione, da parte delle Regioni, dei provvedimenti “raccomandati” dal Ministero della Salute con la nota in oggetto, determinerà, anche su iniziativa della nostra associazione, l’impugnativa dei medesimi in sede giurisdizionale con le contestuali richieste risarcitorie”. cdn/AGIMEG