ISS: pericolo illegalità sui giovani su fumo, alcol e gioco

Sempre più giovani aggirano i divieti e fumano – soprattutto cannabis – bevono alcolici o giocano, si tratta di fenomeni comunque illegali visto che è vietato vendere alcolici, sigarette e gioco ai minori di 18 anni. Si tratta di operazioni che avvengono nella maggior parte dei casi su circuiti non controllati se non illegali. In particolare però la vendita di alcolici non è controllata online, cosa che invece succede per il gioco dove il controllo sui minori è in Italia ai massimi livelli. I dati sui giovani li ha forniti l’Istituto Superiore di Sanità con la rilevazione 2018 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare). Un segnale positivo sul fumo, l’89% dei giovani tra gli 11 e i 15 anni non ha fumato negli ultimi 30 giorni, e il dato è in crescita rispetto all’88% del 2014. IL consumo di fumo però cresce con l’età, il 24,8% dei ragazzi di 15 anni ha fumato almeno una volta nell’ultimo mese, per le ragazze si arriva quasi al 32%. Percentuali elevate anche per quanto riguarda il consumo di cannabis (in questo caso la rilevazione riguarda solamente i 15enni): il 16,2% dei ragazzi e l’11,4% delle ragazze ne ha fatto uso almeno una volta negli ultimi 30 giorni. In crescita anche il consumo di alcol, anche in questo caso le percentuali vanno di pari passo con l’età. La media di chi ha bevuto alcolici almeno una volta nell’ultimo mese è del 19,8% per le ragazze, e de 26,3% per i ragazzi, ma nella fascia di età dei 15enni si arriva rispettivamente al 45,2 e al 53,5%. Cresce anche il binge drinking (assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche, in un’unica occasione). I ragazzi che lo hanno fatto almeno una volta nel’ultimo anno sono il 43% del totale (erano il 38% nel 2014); le ragazze il 38% (erano il 30%). Più di 4 studenti su 10 hanno avuto qualche esperienza di gioco d’azzardo nella vita, il 31,4% nell’ultimo anno. L’indagine non fa distinzioni tra settore legale e illegale, può rientrare nella definizione quindi anche la partita a poker giocata con gli amici. I ragazzi 15enni che risultano esserne coinvolti maggiormente (62%) rispetto alle coetanee (23%). La quota di studenti a rischio di sviluppare una condotta problematica o che possono già essere definiti problematici (presentano almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzardo come per esempio aver rubato soldi per scommettere) è pari al 16%, con un +10% rispetto al 2014. lp/AGIMEG