“Gli italiani che hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno sono il 36,4%, circa 18,5 milioni di persone”. Lo ha detto la dottoressa Roberta Pacifici, dell’Istituto Superiore di Sanità, presentando la ricerca condotta sulla diffusione del gioco patologico. Per quanto riguarda la frequenza di gioco, la Pacifici ha evidenziato che la maggior parte delle donne gioca occasionalmente (56%), negli uomini si scende al 42%. Ha quindi spiegato le definizioni utilizzate nella ricerca: per giocatore sociale, si intende il soggetto che non mostra nessun comportamento problematico; per basso rischio, il soggetto che probabilmente non svilupperà nessun rischio; a rischio moderato, chi potrebbe sviluppare dipendenze; problematico, infine il soggetto che ha già manifestato comportamenti patologici. Ci sono comunque percentuali di giocatori sociali che giocano ogni giorno (l’1,4%), ma la percentuale cresce a seconda del profili, si arriva al 26% tra i problematici. “La principale motivazione è la curiosità, che rimane costante per tutti i profili. Ma alcune motivazioni, come il bisogno di soldi o la convinzione di poter vincere grandi somme, crescono man mano tra i diversi profili”, ha detto Pacifici. gr/AGIMEG