Istituzione dell’Agenzia autonoma per l’ippica, Associazione Ippica Nuova: “Delega per il riordino dei giochi pubblici, occasione preziosa anche per riforma della scommessa ippica”

“Fino alla fine degli anni ’90 ed ancora nei primi anni 2000, l’ippica era un sistema sano, in grado di produrre ricchezza per sè stessa e di contribuire al sistema Paese attraverso le imposte. Ciò perché la raccolta delle scommesse sulle corse dei cavalli attraverso contratti e convenzioni con gli ippodromi, le agenzie di scommesse e società specializzate come Sisal e Spati (poi Match Point), affiancate dal lavoro prezioso degli allibratori sui campi di corse, consentiva una raccolta di scommesse superiore nei momenti migliori a 3 miliardi di euro. Questa raccolta produceva entrate nette per l’ippica pari a circa 300 milioni di euro (314 nel 2007) e un prelievo fiscale di oltre 160 milioni (169 nel 2007). Da allora purtroppo è cominciato il tracollo di questa particolare, affascinante, tecnica forma di gioco; infatti mentre gli altri giochi e scommesse sono cresciuti esponenzialmente con un picco nel 2019 di giocate pari a 110,5 miliardi di euro, di cui oltre 50 miliardi tra slot machines e video lotteries, le scommesse ippiche sono praticamente sparite e raccolgono poco meno di 150 milioni di euro a totalizzatore e circa 220 milioni a quota fissa (che per la differente resa per erario ed ippica, stanno sostanzialmente cannibalizzando le più redditizie per l’ippica scommesse a totalizzatore). La sintesi è che nel 2020/21 il ritorno per la filiera ippica dalle scommesse sfiora a malapena i 40 milioni di euro. Tra il 2008 ed il 2019 (prima della pandemia che ha ridotto i volumi di tutti i giochi) si può calcolare che la riduzione di movimento sia stata pari a quasi il 90%. Si comprende bene come la scommessa, che era anche solo pochi anni or sono la principale fonte di entrata per il settore ippico, oggi non rappresenti più una certezza e solo attraverso una riforma profonda si possa immaginare di riprendere un cammino virtuoso. Eppure a qualche cosa bisogna pensare”. E’ quanto sottolineato nella memoria dell’Associazione Ippica Nuova in audizione al Senato riguardo l’Istituzione dell’Agenzia autonoma per l’ippica e disposizioni per la riforma del settore.

“Vi è poi l’occasione preziosa rappresentata dalla Delega per il riordino dei giochi pubblici presentata dal Sottosegretario del MEF Onorevole Freni che consente contestualmente di poter puntare ad un vero progetto di riforma anche della scommessa ippica, che potrebbe tornare a rappresentare un punto di forza per il sistema e per la produzione delle risorse”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG