Il settore ippico è a rischio crollo e il Mipaaf sembra non voler dialogare con gli operatori della filiera. Lo rivela ad Agimeg il presidente degli imprenditori ippici italiani, Enrico Tuci, tracciando un quadro dell’attuale situazione. La riunione che si è svolta la scorsa settimana al Mipaaf con un dirigente del Dicastero per discutere del calendario delle corse “è stata uno scontro. E’ sempre molto difficile il dialogo con questi dirigenti, ma noi crediamo che serva il rispetto di tutti perché questa anarchia non giova a nessuno”. Tuci annuncia che “in questi giorni con Federippodromi presenteremo la nostra proposta di calendario per tutto il 2016 con un palinsesto produttivo per salvaguardare la raccolta del gioco. Il Mipaaf deve ascoltare le nostre proposte”. Gli imprenditori ippici italiani lavorano a stretto contatto con Federippodromi: “siamo sotto la stessa bandiera, quella della Lega ippica italiana. Serve una visione di sistema, affinché tutto funzioni i vari attori della filiera devono cooperare”. Tuci ribadisce che il settore ippico ha urgente bisogno di “una riforma. Allo stato attuale dei fatti, le regole non vengono applicate provocando confusione e i conti non tornano: ci avevano detto che avevano stanziato 97 milioni per il montepremi, poi forse erano 92, il dirigente del Ministero ha parlato di 95 e a noi ne risultano 90. Abbiamo chiesto l’accesso agli atti ma ci è stato negato. Non possiamo andare avanti così, gli allevamenti stanno chiudendo, alcune importanti scuderie si stanno trasferendo all’estero: con il Mipaaf il settore è destinato a morire”. dar/AGIMEG