Ippica, Tar Lazio rinvia al merito ricorso contro il decreto Mipaaf che stanzia 97 milioni per il triennio 2012-2015

Verrà discusso nel merito – con l’udienza fisssata al 22 gennaio 2014 – il ricorso intentato da una serie di esponenti della filiera ippica e da alcune associazioni di categoria per far dichiarare l’inadempimento dei Ministero dell’Economia, e dell’Agricoltura, e dei Monopoli nel determinare la “quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti da giochi pubblici con vincita in denaro affidati in concessione allo Stato destinata … all’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine (UNIRE) limitatamente al finanziamento del montepremi delle corse”. E’ quanto ha deciso la Seconda Sezione del Tar Lazio nell’udienza in camera di consiglio, fissando il merito al 22 gennaio 2014. Il ricorso è stato depositato nell’agosto del 2012, e il Collegio ha emesso una serie di provvedimenti, tra cui una sentenza breve nell’ottobre 2012 in cui intimava alle amministrazioni di adottare i provvedimenti in questione “entro trenta giorni dalla pubblicazione della presente sentenza, tenuto conto che le procedure, a mente di quanto dichiara la difesa erariale, sono già in stato avanzato di lavoro”; e indicava “nel Ragioniere generale dello Stato, anche in virtù di delega ad un dirigente competente, il commissario ad acta cui è affidato il compito di completare le suddette procedure e di adottare i relativi provvedimenti in caso di perdurante inerzia delle Amministrazioni competenti”. I ricorrenti hanno poi depositato motivi aggiunti per impugnare il decreto adottato dal Mipaaf, di concerto con il Mef, del 31 gennaio 2013 che stanzia le risorse per il montepremi delle corse dei cavalli nel triennio 2013 – 2015, e il decreto del febbraio 2013 del Commissario ad acta. In particolare, il decreto del gennaio scorso spalma le spettanze dovute al settore – per 97 milioni di euro – in tre rate: la prima da 30 milioni erogata nel 2013, e le altre due da 33,5 milioni nel 2014 e nel 2015. Con i motivi aggiunti, i ricorrenti puntano “all’esatta esecuzione della sentenza” breve dell’ottobre 2012 “e quindi all’effettiva assegnazione al settore dell’ippica delle risorse aggiuntive previste, per il 2012, dalla l. n. l. 2/2009, art. 30 bis, commi 4, e 5” ha riassunto il Collegio nella successiva ordinanza (agosto 2o13) con cui ha però respinto una nuova domanda cautelare, spiegando che “non appare sussistere un pregiudizio grave e irreparabile, essendo improbabile che il patrimonio dello Stato possa divenire incapiente nel tempo necessario a definire il giudizio”. gr/AGIMEG