Ippica, Sandi (pres. e ad Snai) “Un Jobs Act per salvare 50mila posti di lavoro”

Il presidente e ad di Snai Giorgio Sandi, chiede al governo “un Jobs Act anche per l’ippica e salvare un settore da 50mila posti di lavoro”. E’ questo in sintesi il grido d’allarme lanciato dal numero 1 di Snai durante la manifestazione, che ha avuto il suo clou con il Premio Apertura, che si è svolta ieri all’ippodromo di Galoppo di Milano. Il vernissage va in scena fra entusiasmo e speranza di vivere una stagione della rinascita. Per questo Sandi mutua il nome della riforma del lavoro scelta da Matteo Renzi, sottolineando che “l’ippica con il suo indotto di agricoltura, artigianato, allevamento, industria, tecnologia e ippodromi può essere di nuovo una forza per il Paese, anziché un punto di debolezza”. “Oggi abbiamo un mondo di interlocutori pubblici che cambia continuamente, il ministro dell’Agricoltura e i funzionari, e questa è una difficoltà in più – ha notato il n. 1 di Snai -. E’ ora di riunire il trotto, il galoppo, gli ippodromi, le scommesse e le tv in un’unica voce. L’ippica deve essere capace di mettersi tutta insieme, di avere una sola voce che porti avanti le proprie richieste a interlocutori che cambiano”. Sandi ha sottolineato che “a fine marzo c’è il rischio che l’Italia sia declassata e dalla Commissione Pattern perdendo le corse di Gruppo perché il ministero dell’Agricoltura non paga i premi del 2012 ai proprietari stranieri. Sono pochi soldi – ha concluso il presidente e ad di Snai – e bisogna cominciare a dirlo. La Spagna è stata declassata e poi non è più riuscita a rientrare”. Per la cronaca i 7.650 euro del primo posto del Premio Apertura (montepremi 19.800 euro) sono andati a Indian Pacha. lp/AGIMEG