Scommesse ippiche al centro della disputa tra Mipaaft e Mef. Lo scorso weekend sono state trasmessi due convegni svedesi di corse al trotto: dal novembre 2018 non era più possibile scommettere in Italia sulle corse di cavalli all’estero. Le spese di questi diritti tv ricadono sul Ministero delle Politiche agricole, mentre gli incassi, che si aggirano sul 14% sul volume delle scommesse, finiscono nelle casse del Mef, che trasferisce al Mipaaft le somme di sua competenza dopo non meno di 18 mesi. Queste lungaggini burocratiche – si legge su Libero – hanno portato il Ministero delle Politiche agricole a ridurre di due terzi la somma per l’acquisto dei diritti tv e per le corse che si disputano all’estero, facendo precipitare ulteriormente il movimento delle scommesse. Bloccandosi il meccanismo delle corse estere, l’Erario non incassa imposte, i concessionari non possono esercitare la propria attività in pieno e l’ippica italiana subisce un altro duro colpo. Otto anni fa il movimento delle scommesse ippiche ammontava a 2 miliardi di euro, lo scorso anno era ridotto a 450 milioni. lp/AGIMEG