“Per il 2018 sono stati stanziati dallo Stato, per gli ippodromi italiani circa 48 milioni di euro, risorse che risultano essere rimaste inutilizzate nelle casse del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per tutto il 2018, poiché le procedure burocratiche, finalizzate al loro riparto ai beneficiari, si sono svolte con enormi ritardi. Solo da pochi giorni, infatti, la competente direzione del Ministero sta procedendo a corrispondere agli ippodromi i pagamenti delle somme dovute, con tempi
di adempimento talmente lontani da quelli ordinari da avere causato situazioni di gravissima crisi nelle singole realtà imprenditoriali, a danno del settore, degli operatori e delle migliaia di persone che vi lavorano”. E’ il contenuto di un’interrogazione di Manfredi Potenti (Lega) rivolta al ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio
“Nel corso dell’autunno, le descritte circostanze – prosegue l’interrogazione – hanno avuto come conseguenza un pesante malcontento, che si è manifestato con scioperi ed astensioni dall’attività, spesso necessitate dalla mancanza di quelle risorse finanziarie, che l’Amministrazione avrebbe dovuto corrispondere, quantomeno nel corso dell’estate; risulta che la ragione di questa incresciosa situazione, pregiudizievole per un settore così importante, sia addebitabile ad una serie di errori, incongruenze, ritardi, nella preparazione e redazione degli atti, tali da generare quantomeno incomprensioni se non correzioni formali da parte degli organi di controllo (Corte dei Conti e Ufficio centrale del bilancio), con la conseguenza di un vero e proprio «rimpallo» di carte ben lontano da quell’intento di semplificazione della burocrazia che anima il programma di Governo; risulta altresì che con l’approssimarsi della fine del 2018 e della chiusura degli uffici di tesoreria, ulteriori ritardi nel perfezionamento delle procedure e nella registrazione degli atti possano portare al mancato pagamento delle spettanze per tutto il 2018: circostanza che condurrebbe gli ippodromi coinvolti alla sicura chiusura e certamente alla mancata remunerazione del personale, con l’aggravante dell’incombere delle festività; senza contare le insormontabili difficoltà legate alla gestione dei
cavalli ed addirittura al pagamento delle utenze; in particolare, risulta all’interrogante che, a causa di errori che sarebbero stati commessi dall’ufficio competente, a tutt’oggi sia in corso uno scambio di corrispondenza tra il suddetto Ministero e la Corte dei Conti che continuerebbe a contestare la correttezza di atti e documenti e allegati e la loro congruenza; trattasi segnatamente del caso dell’ippodromo dei Pini di Follonica, che sarebbe rimasto, sempre a quanto risulta all’interrogante, per detti errori, ancora escluso dalle procedure di pagamento già avviate, invero solo in questi ultimi giorni, per quasi tutti gli altri ippodromi.
risulta dunque l’emergere di una situazione di gravissima iniquità, a danno di una sola realtà imprenditoriale, senza che gli operatori interessati abbiano alcuna responsabilità, ma esclusivamente in conseguenza di inesattezze e carenze dell’agire amministrativo è trascorso un anno senza nella sostanza che i medesimi uffici abbiamo concluso positivamente alcuna procedura di corresponsione di somme dovute; risulta che ove nemmeno entro fine anno 2018 il citato ippodromo dovesse ricevere il pagamento delle spettanze, si avvierebbe al sicuro fallimento con conseguente licenziamento di tutto il personale impiegato
– se il Ministro interrogato sia conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda rassicurare circa la positiva conclusione dell’iter procedimentale di pagamento di tutti gli ippodromi italiani entro il 31 dicembre 2018. lp/AGIMEG