“La società Ippodromi Partenopei prende atto con perplessità del decreto dirigenziale Mipaaf relativo al calendario delle corse e grandi premi che assegna a Napoli per il corrente 2018 il Derby del trotto, le Oaks e l’istituendo premio “Mipaaf Allevamento“. Si ritiene paradossale che questo avvenga in assenza di contratto con il Mipaaf. Si ribadisce con immutata convinzione che allo stato delle cose, in mancanza di immediata (già tardiva) sottoscrizione dello stesso per il corrente anno, si sta conseguentemente ingessando economicamente la filiera degli ippodromi. Il protrarsi di tale stallo porterà inevitabilmente al blocco dell’attività per esaurimento risorse, e quindi ancor prima della data di effettuazione delle succitate corse di gruppo, qualunque esse siano e ovunque assegnate”. Sono le parole di Pier Luigi D’Angelo, presidente Ippodromi Partenopei (Ippodromo di Agnano, Napoli). “Ciò premesso, Ippodromi Partenopei ritiene altresì indispensabile il superamento del vecchio modello di remunerazione degli ippodromi nato nel 2006, (c.d modello Deloitte) deliberato dall’allora segretario generale Unire Franco Panzironi e successivamente infarcito nel tempo di interpretazioni arbitrarie sulle quali è consigliabile stendere un velo pietoso, che hanno portato Agnano a percepire negli anni corrispettivi di oltre il 30% inferiori agli impianti omologhi, come già rappresentato ufficialmente dal sindaco di Napoli de Magistris all’ex ministro dell’Agricoltura Martina. Il riequilibrio indispensabile nell’assegnazione delle risorse – ha aggiunto in una nota – in maniera conforme all’attuale realtà produttiva degli impianti, passa necessariamente dall’accantonamento di tale modello, inopinatamente prorogato nell’applicazione per ben 12 anni. A tale necessità dell’amministrazione Mipaaf, doveva dare corso il decreto 681 già rinviato dal ministro Martina nel dicembre 2016, e successivamente maldestramente modificato e interpretato in maniera approssimativa nei contenuti, tra l’altro monco della considerazione relativa alle città metropolitane ed al parametro occupazionale, seppur formalmente previsti entrambi in sede di confronto istituzionale con i dirigenti Mipaaf. In tale contesto Ippodromi Partenopei ritiene indispensabile l’apporto degli ippodromi italiani attualmente più produttivi, ipotizzando per gli stessi una sinergia gestionale che interrompa un cammino relazionale ondivago. Soltanto coordinando funzionalmente attraverso strumenti da individuare, le molteplici strutture esistenti, che includono tutte le categorie riconducibili alla filiera ippica Italiana si potrà realizzare una effettiva razionalizzazione ed un successivo sviluppo delle realtà ippiche esistenti sul territorio”, continua. “Si rappresenta che nonostante la lentezza gestionale e la impregnante (nel vero senso della parola..!) burocrazia di riferimento, l’ippica Italiana rappresenta un asset primario ed una vetrina mondiale nel settore legato alle corse dei cavalli, che può rappresentare in futuro concretamente un’opportunità di crescita occupazionale e di green economy mai messa in discussione da nessun Governo nazionale. Restando in attesa di un segnale da parte delle istituzioni governative di riferimento, si invitano i colleghi operatori delle società di corse che si riconoscono nella suesposta analisi ad un confronto nelle sedi più gradite”, ha concluso. cdn/AGIMEG