Ippica: Coordinamento Ippodromi, “Mipaaf ancora non ha presentato nuove convenzioni. L’attività prosegue per senso di responsabilità“

“Le società di corse associate a Ani, Coordinamento ippodromi , Federippodromi, Uni, riunite oggi in assemblea, constatato che alla data odierna il MIPAAF non ha inviato alcun documento riguardante i rapporti convenzionali 2016 si augurano che questo ritardo sia dovuto all’attività’ del Ministero per impegnare le risorse aggiuntive, che riteniamo già nelle disponibilità del Ministero, al fine di garantire, per i servizi resi dalle società di corse, lo stesso stanziamento dell’anno 2015, pari a euro 57 milioni. Considerato, altresì, che nel D.M. n 681, pervenuto il 25.2.2016, sostitutivo del D.M. 442, non è prevista alcuna regolamentazione dei rapporti per il periodo gennaio- febbraio del corrente anno, si prende atto che le società di corse sono prive di contratto dal 1 gennaio c.a. L’assemblea, all’unanimità , ha deciso di sollecitare l’incontro, richiesto più volte e da tempo, al Ministro Martina ed al sottosegretario Castiglione, ritenendo molto grave sul piano istituzionale di non essere ancora stati convocati”.

E’ quanto comunicano attraverso una nota l’ANI, il Coordinamento Ippodromi e Federippodromi. Le associazioni di categoria si sono incontrate lunedì per trovare una linea unitaria. Il Ministero non ha chiarito quali siano state le ragioni per cui la Corte dei Conti ha annullato la mini-convenzione. In sostanza si trattava di una proroga dei vecchi accordi, con un taglio dei compensi degli ippodromi del 20%. Il testo però prevedeva che questi compensi venissero pagati in acconto.
Le società quindi hanno deciso di “attendere il previsto incontro, in tempi brevissimi, con il Capo dipartimento ed il Direttore generale per l’esame della bozza del testo dell’accordo convenzionale. Di confermare la assoluta indisponibilità delle società di corse a sottoscrivere qualsiasi accordo convenzionale qualora sia previsto uno stanziamento per i servizi resi delle società di corse inferiore ad euro 57 milioni. Di continuare a svolgere, per senso di responsabilità e nelle more delle suddette urgenti convocazioni, la propria attività nonostante l’assenza di rapporto contrattuale ritenendo tacitamente prorogato il rapporto in essere nel 2015”. lp/AGIMEG