L’insostituibile ruolo del gestore, le problematiche del settore degli apparecchi da gioco e delle normative locali con uno sguardo al mercato del futuro: questo e molto altro è stato affrontato da Alejandro Pascual, Regional Manager Europa e figura di riferimento in Italia di Codere, nel corso di un’intervista esclusiva al direttore di Agimeg Fabio Felici
Partiamo dal ruolo del gestore, una figura importante per voi e per il mercato. Una figura che merita certamente più tutele ma deve anche saper aggiornare il proprio operato
“Per noi il gestore è sempre stata una figura fondamentale nel mercato italiano. Merita certamente un riconoscimento maggiore, ma allo stesso tempo deve sapersi adeguare ai nuovi scenari e al mercato in continua evoluzione. Il mercato e la società stanno cambiando quindi si deve crescere a livello professionale, incrementando le tecnologie, la digitalizzazione, la conoscenza del cliente. Bisogna anche sottolineare le radici del ruolo del gestore, vale a dire la conoscenza del territorio e del mercato in cui opera”.
Come mai la figura del gestore è spessa stata penalizzata?
“Noi non abbiamo mai ragionato così, abbiamo sempre considerato i gestori come dei partner. Nasciamo come gestori, poi per necessità di adattamento al mercato italiano siamo diventati concessionari, ma la nostra mentalità e le nostre origini sono quelle del gestore”.
Parliamo di un problema tipicamente italiano, quello del proibizionismo nei confronti degli apparecchi che rischiano di essere tolti dai negozi generalisti
“Secondo noi è una linea pericolosa. Dall’inizio degli anni 2000 in poi il mercato italiano si è evoluto molto, ha puntato sulla tutela del giocatore e sul contrasto al gioco illegale, con il settore del gioco che ha portato un grande contributo alle casse dello Stato. Ora rischiamo di tornare indietro e vanificare tutto ciò che è stato fatto negli ultimi vent’anni. A nostro avviso la distribuzione capillare dei giochi, anche nei bar, unita a una riqualificazione dei punti vendita, è fondamentale per garantire la sicurezza dei giocatori e le entrate erariali, oltre alla sopravvivenza degli esercizi commerciali stessi che grazie al gioco possono contare su incassi spesso fondamentali”.
Non si rischia, con interventi di questo genere, di regalare spazio all’illegalità?
“Purtroppo sì, non ho alcun dubbio a tal proposito. Lo abbiamo visto anche negli anni recenti, con le chiusure a causa del Covid, quando la mancanza di un presidio di gioco legale ha incrementato il gioco illegale. Le misure proibizionistiche da sempre favoriscono l’illegalità, il proibizionismo è un fallimento storico, questo vale anche per il distanziometro e le restrizioni degli orari. Queste misure devono essere sostituite con un percorso di formazione indirizzato ai giocatori ma anche ai professionisti del settore, dagli impiegati ai gestori delle sale: solo così può crescere la consapevolezza dei rischi che possono derivare dalle nostre attività e combatterli o ancora meglio prevenirli”.
Passiamo a un altro argomento delicato, quello della tassazione. Come si può trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dello Stato e quelle degli operatori?
“E’ obbligatorio trovare un equilibrio in questo senso. Da sempre abbiamo visto un incremento costante della tassazione e questo alla lunga sta creando seri problemi. Se aggiungiamo le restrizioni della pandemia degli ultimi anni, si è creata una situazione insostenibile per il nostro business, che coinvolge tutta la filiera. E’ nell’interesse di tutti trovare un equilibrio tra tassazione e sostenibilità, perché se il sistema dovesse implodere anche lo Stato vedrebbe venire a mancare gli introiti che riceve dal settore del gioco”.
Proviamo a guardare al futuro del settore. In particolare al bingo dove Codere è leader mondiale
“Dal nostro punto di vista le sale bingo sono la miglior espressione del gioco in Italia. Sono luoghi che hanno il più alto standard di sicurezza, di garanzie, di tutela dei giocatori. Sono delle vere e proprie aziende, serie, che vanno tutelate con garanzie che oggi non hanno. Anche qui abbiamo visto un incremento dei canoni che ha creato parecchie difficoltà. Inoltre, è necessario trovare meccanismi che modernizzino il gioco del bingo, che è un’attività molto tradizionale ma che adesso deve mettersi al passo coi tempi. Le sale bingo sono un gioiello nel panorama del gioco in Italia”.
Continuando a guadare in avanti, come sarà il futuro di Codere in Italia?
“Siamo abituati ad affrontare le difficoltà, siamo in Italia dall’inizio della creazione di un mercato del gioco legale, il nostro obbiettivo è quindi rimanere qui, svilupparci e crescere ancora. Siamo pronti a dare il nostro contributo nella creazione di un nuovo modello distributivo e di tassazione, parlando con il governo e le istituzioni competenti. Con la speranza che si arrivi a una situazione stabile e chiara che porti a maggiore fiducia nella visione del futuro a medio-lungo termine del settore del gioco in Italia. E’ proprio questa incertezza, con le continue proroghe, che fa soffrire maggiormente il mercato”.
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ff/AGIMEG