Una data certa per la riapertura, spiegazioni sulla prolungata chiusura del settore legale nonostante presenti tutte le caratteristiche per poter riaprire e critiche sul trattamento ricevuto dalla politica e l’aumento della tassazione. Sono alcuni dei temi che sono emersi durante la diretta Facebook organizzata da Agimeg con il direttore Fabio Felici e il Senatore del Movimento 5 Stelle, Giovanni Endrizzi e che verranno mandate al senatore. I commenti riportati sono solo una piccola parte di quelli arrivati durante la diretta ma racchiudono la gran parte delle affermazioni. C’è da ricordare che diversi commenti sono stati, per usare un eufemismo, molti “forti” nei confronti di Endrizzi e del partito che rappresenta, commenti frutto in gran parte della disperazione in cui è stato gettato il settore dalla politica. Immediatamente la frustrazione dei lavoratori del settore del gioco legale ha preso forma con alcune critiche come quella di Francesco B. che fa notare: “Abbiamo bisogno di concretezza, quando la riapertura? Noi siamo un tessuto lavorativo che difende la legalità. Non è possibile essere dimenticati come state facendo. Urge risposta.” Leonardo P. ribadisce: “Al settore serve una data di riapertura, e non deve essere troppo lontana.” Sulla stessa linea Nico P. che sottolinea la differenza di trattamento subita dal settore: “Abbiamo lo stesso rischio di bar o altri negozi. Perché si può offrire gioco nei tabaccai e noi nelle nostre sale no? Dobbiamo portare avanti le nostre famiglie e l’erario sta perdendo una marea di soldi facendoci stare chiusi e se ne stanno fregando. Tanto sanno già dove aumentare le tasse nel caso di fallimento nostro.” Dello stesso avviso Stefania M.: “Tantissime attività non essenziali sono aperte, e noi che possiamo tenere i nostri clienti in sicurezza siamo costretti a rimanere chiusi.” Cristina C. evidenzia che: “Le nostre sale sono perfettamente in grado di mantenere il distanziamento se questo è il vero problema.” Anche Emiliano P. esprime così la sua perplessità: “Il rischio è il Covid-19 o il gioco in tutte le sue forme? Abbiamo delle concessioni che ci sono state rilasciate, per noi gestori è un lavoro che viene svolto con passione e sacrificio. Se vogliono regolamentare ulteriormente il gioco lo facessero ma non tenendoci in ostaggio con la scusa del virus.” Sara D. espone un altro tipo di problematica: “Perseguendo tali principi si va incontro alla violazione dei diritti fondamentali costituzionalmente garantiti come quello dell’art. 3 e 41.” Di questo avviso anche Libero I. che suggerisce: “Il settore si muova nelle sedi opportune per tutelare i propri diritti che a quanto pare sono trascurati e trascurabili.” Ancora più estrema è la posizione di Gianfranco L.: “Il Senatore Endrizzi va denunciato per il solo fatto di aver detto che non possiamo pretendere gli stessi diritti di altri lavoratori.” Anche Florio P. è pronto ad intraprendere azioni: “A seguito delle parole di Endrizzi che sostiene che non abbiamo diritto alle tutele come tutti gli altri lavoratori, voglio fare una class action.” Bob B. sottolinea i rischi della chiusura delle attività di gioco: “il gioco legale è nato per contrastare l’illegalità eliminandolo ritorneremo a quello. In più ci saranno 10 miliardi di tasse in meno all’anno.” A questo proposito Biagio R. sottolinea che: “Secondo il Senatore con le sale scommesse, sale bingo chiuse le persone non giocano? No, le persone giocano nei circuiti illegali. Però gli aumenti arrivano sempre sul gioco legale. Sputate nel piatto dove mangiate.” Giacomo M. sfoga il suo malcontento così: “I fenomeni distorsivi e il gioco illegale, li state favorendo voi. Mentre le agenzie che hanno licenza statale e controllati sotto tutti i fronti sono chiuse, il gioco illegale prende nuovamente piede. Però intanto le tasse le avete aumentate.” Luca M. fa notare come: “Sin dall’antichità si gioca, fa parte dell’essere umano, non si può sindacare la libertà delle persone. Vanno curati i mali, ma questo vale per tutti i settori. Con la chiusura le agenzie di scommesse, la gente gioca ugualmente, ma con molti più rischi di ora.” Ulteriori critiche e interrogativi verso le proposte degli esponenti del Movimento 5 Stelle arrivano da Mattias L. “Convertire le aziende oggi è una favola per bambini, l’economia è in ginocchio e la disoccupazione è in forte crescita. Lei suggerisce di far perdere altre decine di migliaia di lavoratori.” Ancora più dura Barbara F.: “Le proposte dei 5 Stelle farebbero tornare indietro il settore di decenni.” Andrea M. solleva una tematica molto discussa ultimamente: “Perché hanno messo il payout al 65% sulle schede e la tassa sul giocato che abbasserà anche questo il payout danneggiando ancora di più i giocatori?” Carlo D. evidenzia alcune differenze con altri paesi sul tema della tassazione: “Nel Regno Unito per la Premier League le società di scommesse versano 349 milioni di sterline alle squadre di calcio per la sponsorizzazione dei loghi sulle maglie. Voi invece lo avete vietato e introdotto una ulteriore tassa sulla raccolta delle scommesse per il rilancio del sistema sportivo nazionale.” Infine c’è Giovanni D. che lancia una provocazione: “Senza il gioco legale dove li prendete i soldi per il reddito di cittadinanza?” E c’è anche chi, come Luca M., sollecita le altre forze di maggioranza a far cadere il governo: “PD e Italia Viva devono staccare la spina ai 5 Stelle, non sono secondo me in grado di governare, non hanno la preparazione e la cultura per far risorgere questo paese.” Epifanio O. crede che: “L’idea è quella di utilizzare l’emergenza Covid, per far chiudere tutto il settore gioco, nel peggior dei modi, con il fallimento.” In ultimo, Sergio L. sostiene che l’ultima speranza per il settore sia la manifestazione del 9 giugno a Roma: “Ragazzi tutti a Roma il 9 giugno manifestare in tanti, compatti. E’ la nostra ultima possibilità.” ac/AGIMEG