“Mi complimento per il paper di I-Com che ho trovato particolarmente interessante anche per la decisione di mettere al suo interno una serie di domande che alimentano correttamente il dibattito su quello che si dovrebbe fare e come gestire un settore che obiettivamente comincia a mostrare una serie di criticità dal punto di vista della regolamentazione e del funzionamento.
Molto si è detto sull’esigenza di distinguere puntualmente l’illegale dal legale poiché sono diverse le condotte e le questioni da affrontare. Il gioco illegale tendenzialmente raccoglie risorse per finanziare attività illecite e il contrasto svolto da ADM è senza precedenti in questi ultimi tre anni. Il lockdown ha peraltro consentito di comprendere meglio questa differenza.
Quando sono stato nominato Direttore Generale di ADM confesso che la situazione non era così chiara, ma c’era una confusione netta di circostanze e quindi il problema nel dibattito era il gioco tout-court e non le attività illegali. Contrastare il gioco illegale ha portato a un aumento dei flussi finanziari del gioco legale. Anche qui, il lockdown ha fornito notevoli evidenze poiché lo spostamento verso il gioco online evidenzia anche in questo settore lo spostamento verso la digitalizzazione che ha caratterizzato tutta l’economia generale”. E’ quanto ha detto il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, durante il seminario organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), in collaborazione con IGT.
“Ciò che sottolineiamo nel Libro Blu e ancor meglio evidenzieremo nel prossimo evento del 13 dicembre presentando il “G20 Policy Monitor” dove confronteremo anche nel settore del gioco i paesi del G20 vedremo che l’Italia è un paese avanzato, seppur si abbia ancora una regolamentazione obsoleta e che ha diverse sovrapposizioni e stratificazioni derivanti da regolazioni concorrenti a carattere e regionale e comunale che certamente non aiutano ad orientare correttamente l’operatività”, ha aggiunto.
“La fiscalità ha un importante ruolo e lo abbiamo evidenziato nel Libro Blu. Sul riordino, in più di un’audizione, ho dichiarato che sia sempre più necessario. In più, il gioco si evolve e quindi uno degli ambiti più importanti in questo senso sono gli eSports e credo che serva anche un po’ di modernità per seguire ciò che sta avvenendo”, ha continuato.
“Io sono per il modello Autorità poiché anche nel mio passato c’è questo modello e secondo me è quello che funziona di più. Ovviamente, questa Autorità dovrebbe essere ADM poiché ha già esperienza sul campo. La legge dovrebbe dare dei principi, dopo dovrebbe spettare all’Autorità procedere con una regolazione puntuale, anche con un confronto degli operatori che abbiamo già avviato.
Mi ricordo almeno 25 open hearing con gli operatori del settore. Questo credo che possa dare flessibilità alla regolazione e quindi riuscire a fare le gare, piuttosto che procedere di proroga in proroga, anche attraverso un passaggio logico che dovrebbe essere contenuto in un Testo Unico del gioco, come accade peraltro già altri ambiti. Il mercato del gaming non è così diverso dal trading, tanto è vero che gli schemi dei modelli di vigilanza li abbiamo fatto tramite degli specialisti della Consob”, prosegue.
“Tra gli interventi prioritari annovero un albo degli operatori del gioco pubblico che superi l’attuale registro; sul gioco a distanza io sono dell’avviso che bisognerebbe aumentare e non ridurre e fare in modo che le barriere all’entrata contribuiscono ad una regolarità del settore; sul divieto ai minori il metodo attuale, ovvero quello della tessera sanitaria, non sia quello ideale, anche per diversi casi emersi di falsificazione”, ha concluso. ac/AGIMEG