“Il Governo ritiene che le banche o le compagnie assicurative possano discriminare i propri clienti in ordine all’attività commerciale da loro svolta e quali iniziative vuole mettere in atto affinché questa discriminazione non sia più perpetrata?” E’ uno degli interrogativi che solleva l’on. Mauro D’Attis (FI) in un’interrogazione parlamentare presentata alla Camera i cui contenuti sono stati anticipati ad Agimeg. Da tempo gli operatori del settore del gioco denunciano di avere forti difficoltà nell’aprire conti correnti e chiedere finanziamenti alle banche, nell’ultimo periodo le politiche seguite dagli istituti di credito si sono fatte ancora più restrittive, tanto che lo stesso D’Attis ricorda che gli operatori “si vedono attualmente destinatari di pratiche discriminatorie da parte della maggior parte degli istituti bancari che non di rado procedono a chiudere conti correnti o a non aprirne, anche ai dipendenti delle aziende, per non meglio precisate motivazioni etiche”.
“Nonostante l’emergenza che stiamo vivendo e le difficoltà di molte imprese nel portare avanti la loro attività, gli istituti bancari hanno deciso di sospendere le procedure di recessione contratto di conto corrente con le imprese che operano nel settore del gioco legale. Questo non è assolutamente accettabile, soprattutto per il fatto che stiamo parlando di un settore che solo per l’anno 2019 ha garantito quasi 7 miliardi di gettito erariale (dal settore degli apparecchi da intrattenimento ndr). L’esistenza della filiera della raccolta del gioco legale di Stato mediante apparecchi per il gioco lecito con vincita in denaro, non può essere messa ulteriormente a dura prova da pratiche discriminatorie da parte della maggior parte degli istituti bancari”.
Il deputato forzista quindi chiede “quali iniziative il Governo ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze intendono attuare al fine di evitare il proliferare dei fenomeni descritti che stanno mettendo a rischio la complessiva tenuta della filiera del gioco legale di Stato”. lp/AGIMEG