Gli organizzatori di bische clandestine “anziché celarsi in qualche sottoscala, durante la pandemia si sono trasferiti in massa online”. E hanno lanciato una serie di app che si possono scaricare in pochi secondi, pubblicizzandole all’interno di gruppi sui social network: “sponsorizzano senza troppe remore tornei, quote di accesso e premi in denaro”. Su WhatsApp poi si concordano “la partecipazione e lo scambio delle quote di adesione”. A ricostruire come funziona queste app illegali ci ha pensato Wired.it, dopo aver ricevuto la segnalazione di un utente che “ha segnalato in modo anonimo le regole di ingaggio di queste bische online”.
In alcuni casi non è facile accedere a questi gruppi: “è necessario un lungo lavoro di convincimento e una rete di profili-amici in comune che assicura agli organizzatori che il nuovo arrivato è affidabile”. In altri, invece, “basta mettere le mani sul contatto Whatsapp che tira le fila della partita e inviare un semplice messaggio“. Il processo di registrazione è molto schematico e si possono fornire dei dati falsi senza problemi. Un iter che desta particolare preoccupazione, come spiega Cristian Maffongelli, commissario capo del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia: “Accendiamo una spia anche quando vediamo piattaforme a cui occorre essere invitato, per accedere”
Anche accreditare i soldi necessari a giocare è molto facile, soprattutto perché gli utenti non aprono conti di gioco, ma effettuano trasferimenti di denaro “via PayPal, buoni regalo digitali o ricariche telefoniche“. E a quel punto ricevono delle fiches virtuali da giocare nelle sale virtuali. In Italia invece, le autorità hanno introdotto il conto gioco, prerogativa imprescindibile per i siti autorizzati: tutti gli utenti di siti di gioco legali in Italia devono aprire un conto di gioco prima di poter fare qualsiasi giocata o scommessa. “L’Unione europea stabilisce che questo conto deve essere alimentato da un conto corrente o da carte ricaricabili intestate al soggetto”, spiega Carlo Alluvion, del nucleo che si occupa di scommesse alla Direzione centrale anticrimine.
Wired alla fine è arrivato a un operatore con sede ad Anguilla, territorio britannico d’oltremare nei Caraibi. La società si chiama Aceking Tech Limited, e è intestata a alcuni cittadini cinesi. Risulta costituita nel 2015, e nel 2018 ha totalizzato un giro d’affari di 3 milioni di sterline. Opera attraverso la piattaforma Pppoker che – sempre nel 2018 – ha totalizzato 1,3 milioni di utenti unici. “Tutta l’architettura della app è pensata per non farti allontanare dallo schermo” si legge nell’articolo. E anche quando il giocatore prova a lasciare il tavolo, viene reindirizzato “alla stanza di gioco, meglio se con un tris di carte alte. Le prime volte si ha l’impressione di essere stati baciati dalla dea bendata con giocate fortunate”. Il tutto viene facilitato dal fatto che i singoli accrediti abbiano importi sostanzialmente contenuti: “il frazionamento delle scommesse consente di far sparire denaro” aggiunge Maffongelli. I tornei si svolgono dalle 9 di sera alle 3 del mattino, al tavolo ci sono tra i 9 e i 15 giocatori, quando il giocatore finisce le fiches, può effettuare il rebuy. lp/AGIMEG