L’industria del gioco d’azzardo in Europa ha raggiunto profitti intorno agli 80 miliardi di euro l’anno. Lo sviluppo della tecnologia ha consentito al gioco online di crescere con tassi annui del 15%. Il settore è passato dai 9,3 miliardi di euro di ricavi nel 2011 ai 13 miliardi di euro previsti per il 2015. Secondo le stime della Commissione europea sono 6,8 milioni i consumatori che partecipano ad uno o più giochi online, ma le cifre sono poco affidabili visto che esistono migliaia di siti internet non regolamentati e al di fuori di qualsiasi controllo. Sono i numeri che sono stati forniti ieri a Bruxelles nel corso dell’incontro “Stop Slot”, introdotto da Patrizia Toia, capo delegazione Pd al parlamento europeo e Vicepresidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia. All’incontro hanno partecipato Christel Schaldemose (parlamentare Socialisti&Democratici), Marco Dotti dell’università di Pavia, Franco Taverna (Coordinatore Fondazione Exodus), Simone Feder (Coordinatore Comunità Casa del Giovane – Movimento No Slot) e Riccardo Bonacina (Direttore magazine Vita e presidente Movimento No Slot).
“In Europa il fenomeno è in continua crescita” ha commentato Toia. “Oramai è riconosciuto come un problema sociale sempre più allarmante, con ricadute negative per le famiglie e soprattutto per i giovani. Si stima che tra lo 0,5% e il 3% della popolazione abbia sofferto di patologie connesse al gioco. In particolare gli adolescenti sono i più vulnerabili e anche i più esposti al fenomeno, soprattutto del gambling online, visto che il 75% dei cittadini europei con meno di 17 anni utilizza internet”. La Toia ha ricordato inoltre che vi sono altre problematiche legate al gioco, come il riciclaggio di denaro, le frodi ai giocatori, e il match fixing. “A livello normativo, la materia del gioco d’azzardo resta prettamente nazionale. Gli Stati membri possono restringere o limitare l’offerta di gioco d’azzardo, nei limiti delle regole del Mercato Interno, sulla base di obiettivi di pubblico interesse. Di fronte alla crescita del fenomeno e delle sfide rappresentate dal gambling online molti Paesi stanno rivedendo la propria legislazione, anche se la particolarità della problematica, soprattutto le caratteristiche transfrontaliere di internet, limitano di molto la capacità di intervento a livello nazionale”.
Negli ultimi anni il Parlamento europeo ha approvato due risoluzioni sul gioco d’azzardo online. La prima è del 15 novembre 2011, e ha seguito la comunicazione della Commissione del 24 marzo dello stesso anno “Libro verde sul gioco d’azzardo online nel mercato interno”. Il Parlamento ha sottolineato il valore aggiunto europeo di una regolamentazione del fenomeno, ha chiesto una maggiore cooperazione tra autorità nazionali e la tutela dell’integrità dello sport arrivando a una definizione di frode sportiva. La seconda risoluzione sul “Gioco d’azzardo online nel mercato interno” è stata approvata il 10 settembre del 2013, dopo la presentazione della comunicazione della Commissione europea del 23 ottobre 2012 “Verso un quadro normativo europeo approfondito relativo al gioco d’azzardo online”.
Nel testo si ricorda, tra le altre cose, che “il durissimo clima sociale e economico attuale è stato determinante per l’enorme incremento della diffusione del gioco d’azzardo, soprattutto nei segmenti più poveri della società”. Gli eurodeputati hanno concordato inoltre sul fatto che “l’autoregolamentazione può solo integrare, ma non sostituire, la legislazione nazionale”, hanno invitato gli Stati membri e gli operatori a promuovere “una pubblicità responsabile”, hanno raccomandato l’introduzione di standard comuni di sicurezza uniformi e paneuropei per l’identificazione elettronica e hanno invitato la Commissione a esplorare la possibilità dell’interoperabilità in tutta l’UE tra registri nazionali di auto-esclusione. Anche nella risoluzione del 2013 – conclude Toia – il Parlamento europeo ha chiesto una maggiore cooperazione a livello europeo, ritenendo “necessarie iniziative per allineare tra loro i regimi fiscali nazionali sui servizi di gioco d’azzardo, allo scopo di evitare che agevolazioni fiscali sproporzionate favoriscano la proliferazione e la concentrazione dei servizi di gioco d’azzardo online”. Gli Stati membri e la Commissione sono invitati a prendere iniziative specifiche per contrastare il fenomeno del riciclaggio del denaro legato alle attività di gambling e si suggeriscono diverse iniziative per proteggere lo sport dalla piaga delle partite truccate”. lp/AGIMEG