“Che cosa sta facendo il parlamento sul gioco d’azzardo? Come Movimento Cinque Stelle abbiamo formulato cinque richieste alla deputata Paola Binetti. l’Onorevole ne ha accolte circa l’80%. Noi abbiamo pensato ad una proposta di legge di 25 articoli. Alcuni interventi non possono essere inseriti perché la proposta Binetti è stata incardinata come legata ad una materia sanitaria. Il Movimento Cinque Stelle ha pensato ad una proposta congiunta Camera e Senato. Il primo punto è quello di riportare agli enti locali la possibilità di normare in materia di gioco d’azzardo” queste le parole di Massimo Enrico Baroni (M5S) alla tavola rotonda sull’iter del Ddl tenutasi nell’ambito del convegno romano “Il gioco è bello quando dura poco”. “La proposta prevede anche interventi in materia di pubblicità. Si parla di divieto assoluto di pubblicità diretta e indiretta. Abbiamo pensato anche alle avvertenze e quindi all’abolizione delle false vincite. Parliamo anche di prevenzione e formazione di operatori sociosanitari. Accesso alle informazioni utili, sito internet e numero verde presso il ministero della salute – ha detto ancora Baroni -. La proposta di legge prevede anche un osservatorio sul gioco patologico che va assegnato al Ministero della Salute. Noi puntiamo molto sui gruppi di aiuto e non sulla farmacologia. Il gruppo di auto aiuto funziona e non ha un costo elevato. Prevediamo un aiuto nella gestiome dei danni economici, accesso al fondo anti usura e amministratore di sostegno”. “Noi siamo anche dell’opinione di introdurre un tesserino unico elettronico. Non tutti sono d’accordo, non è una proposta che vede d’accordo maggioranza e opposizione, la maggioranza vuole il codice fiscale, per noi non è sufficientemente sicuro. Noi Cinque Stelle chiediamo anche di bloccare le nuove concessioni, arrestare l’emorragia e quindi moratoria a nuovi giochi e aumento delle sanzioni. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non può continuare ad avere il monopolio sulla gestione dei controlli perché la sua attività e stata fallimentare. Lo dimostra il fatto che la Corte dei Conti abbia sanzionato i concessionari delle slot per milioni di euro. Bisogna finanziare il reddito di cittadinanza attraverso l’aumento del 3,25% della tassazione sul giocato. L’1% invece della maggiore tassazione deve servire a finanziare gli interventi contro il gioco patologico” ha concluso il portavoce M5S alla Camera dei Deputati. lp/AGIMEG