La Quinta Sezione del Consiglio di Stato non sospende le fasce orarie – che limitano il funzionamento delle slot – adottate da due comuni piemontesi, Gravellona Toce e Nichelino. I ricorsi sono stati presentati da alcuni operatori, nel caso del Nichelino è stata impugnata l’ordinanza cautelare del Tar Piemonte (cui adesso la questione tornerà per l’udienza di merito), in quello di Gravellona Toce una sentenza (il ricorso proseguirà quindi di fronte al Consiglio di Stato, per il merito). Simili le motivazioni che hanno spinto il Consiglio di Stato a respingere la richiesta di sospensiva, nel caso Gravellona Toce ad esempio spiega che l’ordinanza sui limiti orari “non preclude integralmente lo svolgimento dell’attività espletata dall’appellante, limitandone soltanto l’orario di esercizio, peraltro in termini non particolarmente restrittivi”. Inoltre, “nella comparazione dei contrapposti interessi coinvolti nella vicenda appare prevalente quello dell’amministrazione pubblica ad attivare tutti gli strumenti potenzialmente idonei a contrastare i fenomeni di ludopatia”.
Nell’udienza di ieri di fronte alla Quinta Sezione, sono stati discussi anche due ricorsi contro le fasce orarie di Verbania e di Cannobio (in entrambi i casi il Tar Piemonte aveva emesso sentenza difendendo l’operato delle amministrazioni), le ricorrenti hanno però rinunciato alla sospensiva. Il Consiglio di Stato al momento non ha fissato l’udienza di merito. rg/AGIMEG