Ice London, Postiglione (ad Napoleon) ad Agimeg: “In Italia lo Stato va contro se stesso penalizzando fortemente i concessionari”

Anche se adesso si occupa di altri mercati, Francesco Postiglione (Ad di Napoleon) ha maturato una grande esperienza nel mercato italiano attraverso lo sviluppo di importanti marchi come ad esempio Betclic. Dalla politica quasi proibizionistica sul mercato del gioco al rapporto con le istituzioni, ecco come Postiglione vede il mercato italiano del gaming in un’esclusiva intervista rilasciata all’Ice di Londra ad Agimeg. “Il mercato italiano viene visto all’estero come una sorta di laboratorio e sorprende che ancora non si siano fatti sentire in maniera importante sulla raccolta i tanti divieti e leggi quasi punitive di cui è stato oggetto. C’è da dire che purtroppo quanto sta accadendo in Italia ha dato vita ad un processo emulativo/punitivo basato sulla scarsa conoscenza del settore. In tal senso basta guardare quanto sta accadendo in Spagna e Belgio”. Ma come possono intervenire gli operatori? “Gli operatori andrebbero ascoltati di più ed aiutati a combattere l’illegale ed il gioco problematico. Per quanto riguarda quest’ultimo ci tengo a sottolineare che siamo gli unici a conoscere veramente il giocatore e potremmo intervenire con i giusti mezzi per frenare il fenomeno della ludopatia. In Italia ad esempio gli operatori potrebbero inviare messaggi di attenzione verso il giocatore che presenta comportamenti a rischio, ma credo che l’attuale normativa non lo permetta. Tra l’altro anche lo Stato ha a disposizione i dati e quindi la possibilità di individuare comportamenti a rischio. Ma quando interviene, lo Stato lo fa in maniera generalizzata, andando a colpire tutto il segmento e non solo la parte che presenta delle problematiche. In pratica, cercando di risolvere un problema se ne creano due, visto che non ci sono tutele per il giocatore consapevole e non si cura il presente delle problematiche”. Insomma, un quadro abbastanza grigio di quanto sta accadendo in Italia. “Direi proprio di sì, ma spero che si arrivi ad un’intesa ed un maggiore coordinamento tra tutte le parti interessate e che lo Stato la smetta di andare contro i concessionari perché è un atteggiamento molto sbagliato visto che di fatto è lo Stato che va contro se stesso. Dopo quanto accaduto negli ultimi tempi al mercato del gioco in Italia, sono pronto a scommettere che tra cinque anni ci saranno molti giocatori che si saranno rovinati con il gioco illegale, controllato dalle organizzazioni criminali, perché il mercato legale è stato colpito in maniera indiscriminata”. lp/AGIMEG