Per quanto riguarda la normativa sul gioco online la Commissione Europea, fino ad oggi, si è limitata ad intervenire nei confronti degli Stati Membri solo quando le norme nazionali si sono rivelate essere poco trasparenti o peggio ancora discriminatorie se non addirittura impossibili da modificare. E’ quanto ha sostenuto Harrie Temmink, Vice direttore dell’unità online e servizi postali della Direzione generale Mercato interno della Commissione Europea intervenendo oggi a Bruxelles alla conferenza dal titolo “Verso il gioco d’azzardo on-line sicuro e regolamentato: utopia o realtà? ” organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE).
“E’ indubbio che le norme nazionali spesso divergenti tra loro e in alcuni casi restrittive siano la prima causa di reclamo da parte degli operatori. Nonostante però ci sia già un numero considerevole di pareri e di rapporti, oltre che di pronunce della Corte Europea, spesso non si traducono in azioni concrete contro lo specifico Stato Membro. Succede anche che, quando un’ azione da parte della Commissione appare quanto mai giustificata, si sceglie di non intervenire per ragioni di opportunità ‘politica’. La libertà di scegliere le proprie regole e le proprie norme è sicuramente un buon principio, ma tradurre questo principio in termini politici e legali risulta davvero difficile”. Per Harrie Temmink è insomma necessario un quadro giuridico caratterizzato da una uniformità di norme attraverso le quali regolamentare l’offerta di servizi per il gioco online. Nel frattempo la Commissione continuerà nel monitoraggio delle norme nazionali e affronterà “le procedure di infrazione in corso e i reclami seguendo l’iter previsto”.
La Commissione ha avviato una serie di interventi sul gioco che vanno al di là del Piano d’Azione sul Gioco Online già presentato. presentato alla fine del ha lavorato già presentato proposte che vanno al di là del piano d’azione per il gioco online. Sono state già presentate al Parlamento Europeo le raccomandazioni sulla sicurezza informatica che prevedono dei riferimenti al gioco online, ma quello che è chiaro è che il Parlamento stesso non intende intervenire in modo forte sulle regole per il mercato dell’online ritenendo che vada rispettato il principio di sussidiarietà. lp/AGIMEG