“Fino ad oggi si sempre è associato il giocatore alla dipendenza patologica e mai preso in considerazione come consumatore di un servizio. Troppo spesso l’attenzione è stata posta solo sull’aspetto patologico. Questo ha causato un vuoto legislativo. Non esiste un tutela del consumatore nella disciplina dei giochi. Il Legislatore Europeo non ha mai, straordinariamente, legiferato su questa materia. Tuttavia, il giocatore è un consumatore”.
Raffaella Grisafi, Vice Presidente Konsumer, durante il seminario “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e powered by IGT.
“Bisogna ovviamente investire risorse sul tema patologico, ma è necessario costruire un sistema di regole che permetta di guardare al gioco in maniera fisiologica. La rete di vendita di prossimità è lo strumento più efficace per assicurare la tutela del consumatore, che, correttamente informato, non si spinge verso l’illegale, anzi corregge gli effetti distorsivi.
Importante quindi il ruolo dell’informazione e della comunicazione. Parliamo di gioco. Questo aspetto sarà strategico sul tema dei luoghi sensibili. L’accesso al gioco dovrà fare perno sul livello di consapevolezza del singolo. Un tema come quello dell’autoesclusione è facilmente gestibile per mezzo dello strumento tecnologico, ma sarà un tema su cui interrogarsi quando si si parlerà dei luoghi fisici.
Entra allora in ballo un equilibrio tra diritto di accesso al gioco, diritto alla tutela del dato personale, diritto all’ecosistema familiare di ricevere i dovuti avvertimenti. Va presa in considerazione l’idea che esiste un consumatore del gioco che necessita di regole. Iniziare a fare di questo mercato un’occasione di innalzamento del livello di consapevolezza. Concentriamoci sui temi regolamentari. cdn/AGIMEG