L’introduzione del Green Pass obbligatorio, a partire dal prossimo 6 agosto, per l’ingresso in diverse attività – tra cui sale gioco, sale scommesse e bingo – con il conseguente boom di richieste di vaccinazioni, ha convinto il Governo che la strada intrapresa è quella giusta. Per questo motivo, prima della pausa estiva del 5 agosto, l’Esecutivo convocherà una riunione per preparare i prossimi interventi, che dovrebbero diventare legge al massimo tra il 15 ed il 20 agosto. Si tratterebbe – secondo indiscrezioni di ‘La Repubblica’ – di un piano articolato, da contrattare con le forze di maggioranza.
Il Governo punta ad estendere il ‘passaporto vaccinale’ anche ai lavoratori impiegati nei settori dove è già previsto, dai ristoranti ai musei alle sale gioco, sale scommesse e bingo, probabilmente dal 20 agosto. Possibile inoltre che si fissi un incontro con aziende e sindacati per ragionare di come favorire – se con il Green Pass o con protocolli stringenti – la vaccinazione tra gli impiegati nel privato. Infine, è possibile che si imponga la data di metà settembre per il lasciapassare nei trasporti.
Tutto questo almeno nelle intenzioni del Premier Draghi. Nel Governo, la Lega di Matteo Salvini resta ostile a molte delle prossime mosse dell’esecutivo sul fronte del contrasto alla pandemia. Probabile che si metta di traverso, ma presumibilmente il Premier medierà per non inasprire troppo il clima, augurandosi un incremento della vaccinazione in atto. In questo Draghi è spalleggiato dal Ministro della Salute Roberto Speranza: “I vaccini – conferma parlando alla festa ‘Unica’ di Articolo Uno – sono il vero strumento da opporre al virus. Solo con una campagna forte e ampia possiamo difendere le libertà riconquistate e non tornare in difficoltà. Dobbiamo fidarci della scienza, che ci dice che i vaccini funzionano e riducono di moltissimo ricoveri e decessi”.
Tra i temi più caldi da affrontare c’è quello della scuola. I dati delle defezioni del personale scolastico rispetto alla vaccinazione sono pesanti, soprattutto in alcune Regioni. In Sicilia, non ha ricevuto neanche una dose il 43% dei dipendenti. In Liguria, Toscana, Bolzano e Calabria ben oltre il 30%. L’esecutivo punta a raggiungere una soglia complessiva nazionale del 93% di immunizzati, ma al momento l’asticella è ferma all’84,83% con una dose (e al 78,78% con due). Il generale Figliuolo ha chiesto ai governatori i numeri dei vaccinati e sarebbe orientato a concedere fino a metà agosto per valutare le nuove adesioni alla campagna.
Sul tema scuola, le opzioni sono tre: obbligo nazionale per il personale, obbligo soltanto nelle Regioni dove l’immunizzazione è bassa, Green pass per docenti e amministrativi. Quest’ultima strada presenta una controindicazione: quale sanzione è prevista per chi non si vaccina? Può la didattica a distanza essere considerata un deterrente? Alla fine, l’obbligatorietà per tutti sembra la soluzione più probabile.
Nel corso dell’ultima conferenza stampa Draghi si è inoltre impegnato a mettere all’ordine del giorno, già questa settimana, la valutazione di nuove misure su trasporti e lavoro. Tra queste, si fa strada l’estensione del Green Pass ai dipendenti dei settori e delle attività in cui il passaporto è obbligatorio dal 6 agosto. Possibile però che si posticipi l’entrata in vigore di un paio di settimane, per non complicare la stagione turistica, evitando ulteriori polemiche della Lega. Si sanerà in ogni caso una contraddizione evidente: difficile chiedere agli avventori di un ristorante, oppure ai tifosi in uno stadio, o ai frequentatori di musei, cinema, piscine e palestre di esporre il Green Pass, lasciandoli però a contatto con personale potenzialmente non vaccinato.
Oltre a questo intervento, l’esecutivo dovrebbe iniziare a mettere mano anche a un altro capitolo, al centro tra l’altro dell’interesse di Confindustria: il passaporto vaccinale in azienda. L’obiettivo è quello di predisporre una road map per convocare imprese, categorie e sindacati e aprire una discussione sulla necessità di immunizzare i lavoratori. Parallelamente, continua il pressing di Renato Brunetta – sostenuto dal centrosinistra – per valutare l’estensione dell’obbligo agli statali che lavorano a contatto con il pubblico. Infine i trasporti. A differenza dei collegamenti tra Paesi Ue, le tratte a lungo raggio, nazionali e locali non richiedono per adesso il Pass. Il nodo è soprattutto: da quando? Il punto di caduta più probabile è che entri in vigore a metà settembre, anche se non è esclusa la data del primo ottobre. lp/AGIMEG