Il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato la decisione con cui la Commissione dichiarava il differente regime sui biglietti di ingresso accordato dalla Grecia a alcuni casinò un aiuto di Stato incompatibile con il mercato interno. La decisione risale al 2011, secondo quanto aveva accertato la Commissione le case da gioco di Monte Parnaso, Corfù, Salonicco e Rodi erano state autorizzate a far pagare ai propri clienti un biglietto di ingresso di 6 euro, contro i 15 euro delle altre case da gioco. In entrambi i casi lo Stato avrebbe comunque percepito l’80% del biglietto di ingresso, mentre la casa da gioco avrebbe incassato il 20%. La Commissione nella propria decisione condannava la Grecia a recuperare le somme oggetto dell’aiuto di Stato. Per il Tribunale tuttavia da un lato la misura in sé non può essere considerata un aiuto concesso ai casinò beneficiari, e dall’altro la Commissione non ha dimostrato che il biglietto di ingresso più basso fosse in grado di attrarre un maggior numero di clienti. Sotto il primo profilo, il Tribunale ha respinto tutte le argomentazioni della Commissione, concludendo che il biglietto di ingresso inferiore “non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di un vantaggio rispetto” agli altri casinò. Sotto il secondo profilo, ha invece evidenziato che la posizione della Commissione “non è supportata da alcuna analisi statistica e economica, sull’effetto che abbia prodotto sui clienti un biglietto di ingresso di importo minore”. lp/AGIMEG