Graziosi (Digital Director Snaitech): “Oggi l’omnicanalità tra retail e online è realtà, ma c’è ancora una grossa fetta di gioco illegale favorita da leggi locali espulsive. Decreto Dignità ha spuntato le armi agli operatori legali”

“Nel betting a causa dei lockdown imposti dalla pandemia abbiamo assistito ad una migrazione massiva dal retail al digital, in costanza di offerta. Di fatto, con una modalità di accesso differente, si trovano online gli stessi prodotti che il cliente è abituato a trovare sulla rete fisica. L’effetto volano molto spinto dal retail all’online è stato aiutato da gestori, esercenti e soprattutto concessionari, che hanno inventato forme di compensazione per incentivare il passaggio dei clienti dal retail all’online. Oggi l’omnicanalità tra betting online e retail è realtà, ma servono nuove regole che tengano conto delle nuovi attitudini della domanda di gioco”. E’ quanto ha dichiarato Alessandro Graziosi, Digital Director di SNAITECH, nel corso di un evento online.
“Per quanto riguarda i casinò online, se guardiamo l’offerta, soprattutto quella delle slot, nell’ambiente digitale è enormemente più grande rispetto a quanto si trova nel retail, il che vuol dire che ci si sarebbe dovuto aspettare una migrazione più veloce della clientela retail sul digital, ma questo non è avvenuto. Non è ragionevole pensare che la spesa che non appare si sia semplicemente congelata, il che deve indurre a delle riflessioni sulla tutela giocatori, che forse si sono spostati sull’illegale per questa tipologia di gioco. In ogni caso i numeri di luglio sulle scommesse online sono rassicuranti, chiaramente spinti dall’effetto degli Europei, dovremo attendere la ripresa dei campionati maggiori per avere un quadro completo dell’andamento dell’online”.
“L’Omnichannel è una realtà, oggi lo stesso cliente sceglie indifferentemente un canale od un altro, così come quando facciamo la spesa a volte la ordiniamo a volte andiamo al supermercato. Il gioco deve affrontare il problema dell’illegalità, abbiamo visto dal rapporto LUISS che il 20% del giocato finisce sul circuito illegale. Il Decreto Dignità ha fallito, se pensava di calmierare la domanda non ci è riuscito. Viceversa, ha spuntato l’arma agli operatori legali, che non possono promuovere il proprio brand. Altro aspetto che ha danneggiato il comparto del gioco è stato la normativa a macchia di leopardo degli enti locali, che è stata espulsiva in ambito retail”, ha concluso Graziosi. cr/AGIMEG