Il gioco pubblico in Italia, Zamparelli (STS): “Capillarità fondamentale per garantire il gioco legale”

Nel corso del talk “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”, promosso da UTOPIA, il presidente di STS (Sindacato Totoricevitori Sportivi), Emilio Zamparelli, ha fatto il punto su un tema di particolare importanza come quello della capillarità in tema di gioco legale: “La capillarità è fondamentale e necessaria per garantire il gioco legale. Quando la capillarità è mancata, il gioco illegale ha occupato quegli spazi lasciati liberi. Basta vedere in passato come la capillarità della rete non era adeguata alle esigenze del mercato e inevitabilmente l’illegalità ha preso il sopravvento. Cito un esempio pratico, quello del gioco del Lotto. Fino a metà degli anni ’80 era gestito direttamente dal Ministero delle Finanze.

I botteghini erano pochissimi e non diffusi in maniera uniforme sul territorio. In quel momento l’illegalità ha preso il sopravvento. Il gioco del Lotto era in una crisi inarrestabile a livello di incassi, ma non perché il gioco aveva avuto una battuta d’arresto. Il motivo era legato all’illegalità che forniva un servizio più vicino e adeguato al cittadino. In quel momento i botteghini del Lotto garantivano il servizio solo in alcune ore della mattina.

Nelle cronache del tempo si parlava del clandestino che raccoglieva la giocata nello stesso punto. L’illegalità rappresentava un punto di riferimento per il cittadino. Io mi auguro che questo non avvenga perché non garantire la presenza nel territorio ci riporterebbe a quei periodi bui del passato che sembrano dimenticati, ma in realtà sono vicini da un punto di vista temporale”, ha chiarito Zamparelli.

Il presidente di STS ha poi posto il focus su quali criteri l’esempio campano ha fatto perno in materia di contrasto al gioco illegale e alle varie forme di ludopatia: “Quella Campana è una legge equilibrata che tiene a cuore gli interessi degli operatori e dei consumatori. Una legge che è nata in Campania risentendo del clima del territorio. Abbiamo vissuto un periodo di illegalità diffusa che riguardava diversi giochi. Le scommesse, che sono state legalizzate in Italia alla fine degli anni Novanta, rappresentavano un prodotto che in Campania in realtà era già attivo alla luce del sole nei decenni precedenti.

Questa legge è nata in un momento in cui siamo stati ascoltati dalla politica, frutto della cooperazione virtuosa tra la politica e gli operatori del settore. Una legge che non ghettizza il gioco. Ad esempio i tabaccai sono esonerati dal vincolo delle distanze. La distribuzione territoriale deve essere garantita. Stiamo ancora parlando di distanze in un momento in cui il mondo è completamente cambiato. Oggi si può giocare direttamente da casa con il telefonino, con i distanziometri siamo fuori dal tempo”. sp/AGIMEG