Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passata da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a 136 miliardi nel 2022. Si conferma quindi la ripresa post-pandemica, segnando un incremento del 22% su base annua e del 54% rispetto al 2020, anno in cui pesarono le chiusure Covid (dati ADM). Un grande impatto nel rilancio del settore è stato dato anche dall’online, che nel 2022 ha registrato la cifra record di 73 miliardi proiettando un ulteriore balzo fino a 80 miliardi per il 2023. Dopo numerosi anni di confronto e dibattito sul tema, l’11 marzo 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto contente disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi. Per un mercato che nel tempo ha registrato una crescita significativa e profondi cambiamenti, rimane tuttavia l’urgenza di completare l’intervento di riordino complessivo, in modo da superare la frammentarietà normativa e fiscale che negli anni ha portato ad una situazione di incertezza e disomogeneità territoriale che, se colmata, permetterebbe di migliorare anche le garanzie per un gioco maggiormente sicuro e legale.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato oggi nel corso di un dibattito promosso insieme a International Game Technology (IGT), leader mondiale nel settore del gioco regolamentato e concessionario statale delle Lotterie in Italia. L’iniziativa ha avuto lo scopo di approfondire la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia, che sembra avviarsi verso una fase di maggiore definizione, in particolare a seguito dei recenti sviluppi circa il riordino in materia.
L’allentamento prima, e il superamento definitivo poi, delle restrizioni legate alla pandemia ha dato una spinta significativa alla ripresa dell’intero settore. In particolare, l’aumento della raccolta è attribuibile al ritorno alle postazioni di gioco fisiche, che si confermano di grande impatto nel mercato italiano. Più specificamente, nel 2022 si osserva un incremento annuo in tutte le dimensioni del gioco: +22,4% per la Raccolta, +20,9% per le Vincite, +31,6% per la Spesa e +33,4% per l’Erario.
Analizzando la distribuzione del gioco sul territorio nazionale, la rete degli esercizi che ospitano apparecchi da intrattenimento AWP nel 2022 rimane di grandezza simile a quella del 2021. Se nel 2020 la Lombardia aveva un numero di apparecchi AWP quasi pari a tutto il sud, ora emerge una distribuzione più omogenea e capillare. Tuttavia, complessivamente il numero degli esercizi che ospitano apparecchi AWP è in forte calo nell’ultimo quinquennio: si passa dai quasi 77.000 esercizi del 2017 ai 51.169 del 2022. Il discorso cambia per gli apparecchi VLT, per i quali invece si confermano forti squilibri territoriali: il numero di apparecchi ubicati in Lombardia è pari a quello di tutto il sud Italia, e circa il doppio di quelli ubicati nelle regioni con più apparecchi (Lazio, Piemonte, Campania). Lazio, Campania e, di nuovo, Lombardia, detengono anche la quantità maggiore (37% del totale) di numero di punti vendita per “Giochi numerici a totalizzatore”, “Lotterie” e “Lotto”.
In costante crescita anche il mercato del gioco online, che nel 2022 ha raggiunto i 73 miliardi arrivando a rappresentare il 55% dei ricavi da gioco. Nel giro di pochi anni il comparto ha raddoppiato il proprio valore e, secondo le prime stime, si prevede un ulteriore incremento fino a 80 miliardi per il 2023. Complessivamente, prendendo in analisi la popolazione in età 18-74 anni, la raccolta media pro-capite nazionale annua per l’online supera quota 1.700. Questo dato, tuttavia, presenta forti disomogeneità territoriali, con le provincie del Sud che in alcuni casi raddoppiano il valore medio nazionale. La raccolta media annua pro-capite maggiore si registra infatti a Messina, dove il valore è pari a 2.911 euro, seguita a breve distanza da altre province della Sicilia, della Calabria, della Campania, e della Puglia. Il valore pro-capite minimo si rileva invece a Rovigo, con soli 833 euro l’anno.
Rilevanti sono anche le tendenze che riguardano l’apertura di nuovi siti e account, che evidenziano come il gioco online sia in forte crescita soprattutto nelle fasce di popolazione giovanili: secondo i dati dell’ADM, il maggior numero di conti di gioco online aperti nel corso del 2022 si registra infatti tra i 18 e i 24 anni (circa 1,6 milioni di nuovi conti), mentre il maggior numero di conti già attivi è riconducibile ad utenti in età compresa tra i 25 e i 34 anni (oltre i 4,9 milioni di conti, seguiti dai 3,7 milioni di conti attivi nella fascia di età 18-24 anni e dai 3,4 milioni di conti in quella 35-44 anni).
Parallelamente, si registrano anche molti tentativi di infiltrazioni di illegalità, una piaga per il settore, ma soprattutto per la sicurezza degli utenti. Si stima, infatti, che il comparto online rappresenti almeno il 75% del mercato complessivo del gioco illegale – dal valore complessivo stimato nel 2022 intorno ai 33 miliardi – pari a circa 20 miliardi di ricavi sommersi.
Se da un lato le cifre sottolineano quanto il comparto si confermi di grande rilievo, a livello normativo nel corso degli anni si è assistito tuttavia a un crescente grado di frammentazione, con numerose regioni e comuni che hanno autonomamente disciplinato la materia a prescindere dalle normative nazionali. L’11 marzo 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto contente disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, nel quale è tuttavia stata prevista una separazione tra il gioco digitale, diventato oggetto principale dell’intervento normativo, e il gioco fisico, per il quale è in corso un tavolo tecnico fra Ministero dell’Economia e Regioni, finalizzato alla ricerca di presupposti su cui basare un’ipotetica intesa da ratificare in sede di Conferenza Unificata.
“L’intervento di riordino è indubbiamente un primo, e sostanziale, passo verso l’aggiornamento e adeguamento normativo che era ormai richiesto da numerosi anni”, ha commentato il direttore Area Salute I-Com Thomas Osborn che ha curato la ricerca. “Rimane tuttavia l’urgenza di completare l’intervento di riordino complessivo, in modo da superare la frammentarietà normativa e fiscale che negli anni ha portato ad una situazione di incertezza e disomogeneità territoriale che, se colmata, permetterebbe di migliorare anche le garanzie per un gioco maggiormente sicuro e legale”.
Resta, pertanto, ancora da sciogliere il nodo relativo al modello di distribuzione sul territorio dei rivenditori fisici, temi su cui occorre intensificare il confronto tra gli attori del settore e i vari livelli di governo (Stato, Regioni ed Enti locali) al fine di assicurare condizioni che garantiscano prevedibilità, competitività, e sicurezza per gli utenti, e la celebrazione delle gare per le concessioni. cdn/AGIMEG