Gioco pubblico, Coletto (Ass. Sanità Umbria): “Tessera sanitaria potrebbe essere uno strumento utile per tutelare i soggetti più vulnerabili”

“Dall’Intesa in Conferenza Unificata del 2017 doveva scaturire un coordinamento a livello nazionale per quanto riguardava la normativa. Era stata incardinata a livello di Ministero dell’economia e delle finanze per dare uniformità alla normativa che doveva gestire il gioco d’azzardo legale. Tuttavia, non sono mai stati attivati questi canali e ci si è trovati nella condizione, dal 2013/14 come Regioni, di attivare delle norme così da riuscire a limitare il gioco legale e illegale nei pressi di luoghi sensibili”. E’ quanto ha detto in audizione nella Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico Luca Coletto, Assessore alla Salute e Politiche Sociali della Regione Umbria.

“Per innalzare ulteriormente questa attività di monitoraggio sul territorio è stato imposto dalle Regioni, anche all’interno delle sale, la preparazione del personale per far sì ci sia un ulteriore controllo e avvertimenti con attività di pubblicità negativa nei confronti del gioco, così da tenere costantemente monitorata la situazione e avvisare di possibili rischi. L’attenzione nei controlli è stata attivata dalle Regioni e dai Comuni, nonostante negli anni ci siano stati ricorsi anche alla Corte Costituzionale da parte dei detentori dei giochi contro questa attività normativa. La Corte Costituzionale ha dato ragione alle Regioni per ciò che riguarda l’attività normativa poiché ritenuta legittima per quanto riguarda la questione delle distanze delle sale dai luoghi sensibili”.

Difficili da monitorare e assolutamente non considerati sono i giochi d’azzardo online. Questo è un problema importante, che nell’Intesa del 2017 non è stato minimamente segnalato. E’ un canale importante che lega Paesi, Regioni e Nazioni a un gioco d’azzardo globale e che di conseguenza va normato e monitorato. Va monitorato anche il fatto che spesso vengano trattate e considerate con le distanze dai luoghi sensibili le sale slot. Tali slot si trovano all’interno di tabaccherie e altri negozi, gli stessi gestori di queste attività ci dicono che gli introiti di queste attività sono importanti e permettono in periodi di crisi come l’attuale di avere un sostegno importante per l’attività commerciale. Inserire anche questi negozi che hanno piccoli punti slot fra i luoghi importanti per attivare il distanziamento dai luoghi sensibili”, ha aggiunto.

“Spesso le royalty incassate dal Governo non riescono a coprire i costi per la riabilitazione dei giocatori patologici. Va riparametrato quindi l’incasso delle royalty rispetto ai costi sanitari che si hanno per curare i giocatori patologici. Inoltre, come chi va a comprare le sigarette presso i distributori automatici deve inserire la tessera sanitaria, in considerazione del fatto che questo gioco diventa patologico, potrebbe essere una proposta quello dell’uso della tessera per avere accesso a questi luoghi dove c’è il gioco dello Stato. Non per andare a ledere i principi della privacy ma per andare a garantire e monitorare quelli che potrebbero diventare giocatori patologici e preservare queste persone da possibili problematiche legate al gioco d’azzardo. Mi ricordo di un software proposto dallo Stato per il monitoraggio dei giocatori con un finanziamento di circa un milione. Questo finanziamento nel tempo è stato ritirato. Sembra che tutte le apparecchiature presenti sul territorio siano già dotate di questo software ma in realtà non è mai stato attivato nei confronti dei giocatori patologici. Inoltre pensare che ci possa essere un accelerazione per la norma nazionale che possa coordinare tutte le Regioni e che costituisca una base univoca e unitaria di norme che possano dare una possibilità alle norme Regionali e renda unitaria la gestione delle sale dal punto di vista della collocazione sul territorio dal punto di vista geografico, la distanza dai luoghi sensibili, che tenga conto del gioco online. Lo Stato incassa poco da questo tipo di attività, potrebbe essere interessante da controllare dal punto di vista della salute pubblica e di incasso in termini di tasse nei confronti di questi fornitori di attività ludiche. Monitoraggio da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Condivisione con le Regioni per una norma nazionale che poi le Regioni possono declinare in maniera più restrittiva all’interno del proprio perimetro. E’ necessaria una norma che possa passare in Conferenza Stato-Regioni e che sia condivisa, che si possa declinare per le varie sfaccettature regionali, per la morfologia del territorio, che tenga conto del gioco d’azzardo online, che tenga conto delle sale e dei vari apparecchi collocati sul territorio all’interno di esercizi commerciali”.

“Deve essere fatto un monitoraggio attento tra le classi deboli perché spesso più soggette a cadere per questioni sociali nella rete del gioco d’azzardo. La tessera sanitaria per il gioco la riterrei opportuna per tutelare queste classi più deboli socialmente“, ha concluso. cdn/AGIMEG