Gioco online, Marasco (Country Lead Bwin Italia) ad Agimeg: “Semplificazione, decreto scommesse, certificazione, bingo, liquidità internazionale i punti più urgenti in vista del bando per le nuove concessioni”

“Siamo molto soddisfatti del processo, seppur lento, di evoluzione normativa del mercato del gioco online in Italia”. Esordisce così Moreno Marasco, Country Lead di Bwin Italia e membro di LOGiCO, associazione che racchiude tutti i più importanti operatori di gioco online, in un’intervista rilasciata ad Agimeg durante l’Ice di Londra. “Un processo evolutivo che tuttavia non deve subire battute d’arresto. Per quattro punti in particolare ci si auspica una soluzione entro breve tempo, al fine di rendere il settore in grado di contrastare l’offerta illegale e nello stesso tempo tutelare adeguatamente i consumatori. Il primo punto è la lungamente attesa modifica dell’obsoleto decreto ministeriale 111 del 2006 che regola le scommesse sportive, nato per il retail ma che necessita di una profonda revisione per l’online. Il secondo punto riguarda la semplificazione normativa per la certificazione dei giochi di abilità e casinò. Quest’ultimo è un settore in crescita e non può essere limitato da inutili intoppi burocratici. Il terzo punto è il nuovo decreto bingo, in cantina ormai da anni. Dulcis in fundo, la liquidità internazionale, la quale merita una seria riflessione circa l’opportunità di connessione con paesi che adottino regimi di tassazione penalizzanti, Francia in primiis”. Marasco è anche intervenuto sulle azioni di Adm: “In merito all’affermazione di Daria Petralia, circa l’attesa che il nuovo bando di gara non attrarrà nuovi concessionari, mi permetto di porre in evidenza quanto sciogliere i suddetti nodi possa costituire un obiettivo strategico, perché il mercato italiano non deve perdere l’occasione di un bando per l’online che abbia un appeal anche per gli operatori internazionali. Le aziende non desiderano certezze di profitto, affermazione alquanto naif riecheggiata da più parti all’Italy Briefing, quanto certezza e semplicità delle regole d’ingaggio per una sana competizione”. Sul nuovo bando inoltre commenta: “Il ritardo nell’emanazione della gara può creare problemi di vario tipo. Per esempio se si riuscisse ad ottenere il via libera alla pubblicazione delle nostre app app su Google Play – come correttamente ha ricordato l’amico Marco Tiso di Sisal – ci verrebbe chiesto di fornire autorizzazioni ad operare in Italia. E ciò potrebbe creare non poche difficoltà dal momento che le concessioni, ancorché in proroga, sono de facto scadute”. Marasco tiene a sottolineare che le sue non sono critiche ad Adm, bensì spunti di riflessione. “Pensiamo alla black list, oggigiorno uno strumento solo di facciata, assolutamente inefficace ed aggirabile senza difficoltà (come implicitamente ammesso dalla stessa Petralia, quando afferma “Molti giocatori ancora non si rendono conto della differenza tra operatori legali ed illegali”). Si dovrebbe invece prendere esempio dalle inibizioni poste in essere negli Stati Uniti”. Infine, il Country Lead di Bwin Italia è intervenuto sulla questione della pubblicità: “Occorre un dialogo che esuli da considerazioni che perseguano solo interessi politici, come pare smaccatamente evidente dai quotidiani proclami che permeano le agenzie di stampa. La pubblicità sul gioco è un fondamentale elemento di contrasto del gioco illegale. Invito tutti gli attori coinvolti, piuttosto – ha concluso Marasco – ad adottare una seria e responsabile autoregolamentazione, funzionale a non prestare il fianco a nuove critiche. Tra l’altro IAP ed Agcom hanno già rispettivamente sostenuto che le misure cui siamo soggetti dal 2016 siano fin troppo restrittive e che confidano in un’autoregolamentazione ispirata al buon senso da parte degli operatori”. es/AGIMEG