Gioco online, le nuove regole. Castaldo (ceo Microgame): “Tempistiche e costi certificazioni questione da trattare con la massima attenzione”. Giuliani (ADM): “Fase transitoria molto delicata nel prossimo anno e mezzo. Terremo conto delle esigenze dei vecchi e dei nuovi concessionari”

Si è tenuto oggi un incontro tra ADM e i concessionari del gioco online. Tra gli interventi, quello di Marco Castaldo, CEO di Microgame, che ha sollevato le seguenti questioni: “Vorrei fare un auspicio su due fronti. Il primo fronte riguarda quello che abbiamo visto oggi, ovvero gli highlights delle nuove regole tecniche. Ora, premesso che mancano parecchi dettagli tecnici per permetterci poi di stimare quale sarà lo sforzo necessario per il passaggio, si intuisce bene il disegno generale e mi viene da dire che non appare nessun ostacolo insormontabile a questo cambiamento. Dunque non sono particolarmente scioccato e vedo qualcosa di realizzabile”.

“In secondo luogo, però, sui tempi di realizzazione mi sembra che qualche incertezza ci sia, non solo in ragione ai tempi di realizzazione veri e propri, ma faccio riferimento a tutte poi le fasi di certificazione, test, collaudo e messa in esercizio che vedranno sicuramente un ingolfamento ed inevitabili parallelismi da gestire sia per l’amministrazione che per i concessionari. Dunque l’auspicio è che nelle prossime interazioni ci sarà anche uno scambio con gli operatori, con tutti noi per un ragionamento su quelli che sono effettivamente i tempi ragionevoli per i vari passaggi. E come credo ci debba essere un po’ di attenzione anche sulla questione dei costi, mi riferisco alle certificazioni in particolare. Apprezzo moltissimo la volontà di creare o rafforzare un sistema nel senso della sicurezza del gioco, della sicurezza del sistema stesso. Il messaggio è che il sistema deve essere anche in grado di battersi con il principale competitor, che è il gioco illegale e dunque un aggravio di costi importante sotto questo profilo, può essere nocivo per l’intera operazione del sistema”.

“E questo era il primo fronte, il secondo non riguarda un tema affrontato oggi. Però mi rifaccio a un commento iniziale, se è vero che il legislatore non ha voluto ridurre il numero di concessionari, è altrettanto vero che la barra si è alzata notevolmente. E questo rende importante una certa scala, una dimensione per competere. Ne consegue che assisteremo molto probabilmente ad aggregazioni di concessionari esistenti e dunque spero che faremo una riflessione su dei percorsi, per la messa in esercizio delle nuove concessioni, per facilitare quella che sarà la confluenza magari di diversi concessionari ora in esercizio in una sola concessione. Per garantire anche qui la continuità dell’attività e ridurre il rischio di dispersione di volumi, dovuti magari a transizioni tra un sistema e un altro che causano interruzione di servizio”.

La risposta è stata affidata al Dirigente dell’Ufficio gioco a distanza e scommesse di ADM, Antonio Giuliani: “Non le nego che secondo me la parte più difficile di tutto questo prossimo anno e mezzo, è la gestione della fase transitoria, in cui dovremmo dettare le regole per il passaggio, le regole con cui si passa da una concessione all’altra, le regole con cui gestire confluenza piuttosto che la continuità. Tutte regole su cui noi stiamo già riflettendo e che naturalmente faremo a tempo debito, perché in questo momento la scadenza più pressante è l’elaborazione dei documenti gara, però sicuramente quella è una fase molto delicata, molto difficile, in cui bisognerà tenere conto di tutti questi aspetti di cui sta parlando”.

“Cercando di evitare un passaggio più o meno massivo, mi auguro che non ci sia, nell’illegale non tanto degli operatori quanto dei giocatori. E soprattutto cercando di disciplinare al meglio, non volendo far diventare un Far West il passaggio da una concessione all’altra. Dobbiamo anche noi, come ADM, essere bravi a capire cosa è possibile fare, cosa è possibile agevolare, dobbiamo tener conto, e io lo dico in modo molto chiaro, di chi c’è già ma anche di chi, e mi auguro ci sia, vuole entrare nel nostro mercato. Dobbiamo essere un mercato che dia delle certezze anche a chi vuole entrare. E solamente riuscendo a dettare un panorama regolamentare e anche transitorio preciso, probabilmente potremmo essere attrattivi“.

“Tenendo in grande considerazione chi fino adesso ha ‘tirato la carretta’, quindi non ci dimentichiamo di chi ha lavorato fino adesso in condizioni all’inizio più difficoltose e poi probabilmente trovando alla fine negli ultimi anni finalmente uno sbocco a mare aperto, e adesso rischia di ritrovarsi di nuovo a riva e magari non è non è piacevole. Però avete dimostrato di essere un settore che sa rispondere a tutte le sfide in modo molto forte, adesso dobbiamo cercare di incanalare queste energie e quest’inventiva in regole che mettano tutti quanti sullo stesso piano. Per cui confermo che inizieremo un percorso non dico di confronto, non perché non mi piace confrontarmi, ma perché ci sono delle cose su cui è possibile confrontarsi, delle cose su cui è possibile invece discutere per farle accettare e capire di più”.

“Noi siamo in una fase in cui non si può, non ci possiamo confrontare. Le regole di gara sono regole prettamente statali, quindi cercheremo di fare di tutto per spiegarle al meglio e farle comprendere e far comprendere cosa c’è alla base delle nostre scelte e quindi agevolare sicuramente la partecipazione. Poi per tutte le altre cose il confronto è sempre auspicabile e lo accettiamo, anzi lo cerchiamo e sarà molto utile nella gestione dell’altra fase, quella che ho definito transitoria ma anche, come diceva lei, per definire i tempi di passaggio. Ricordiamoci però sempre una cosa: i tempi di passaggio riguardano i vecchi, i nuovi devono avere le stesse opportunità e la stessa possibilità immediata di partire, quindi dobbiamo tener d’occhio entrambe le cose”. lb/AGIMEG