Gioco online, l’Egba si rivolge al Tribunale UE: i Paesi Bassi hanno concesso degli aiuti di Stato a alcuni operatori

L’Egba prova nuovamente a far riconoscere come aiuti di Stato la regolamentazione sul gioco online adottata dai Paesi Bassi, ha infatti impugnato di fronte al Tribunale Europeo la decisione con cui la Commissione Europea ha dato il via libera all’operazione. La vicenda ha inizio nel 2016, l’Egba aveva già portato la questione di fronte alla Commissione Europea, sostanzialmente scagliandosi contro il fatto che gli operatori già autorizzati in passato – come la Nationale Postcode Loteri o la Samenwerkende Non-Profit Loterijen e lo Stichting de Nationale Sporttotalisator – avessero ottenuto un rinnovo, versando un corrispettivo decisamente inferiore al prezzo di mercato. La Commissione Europea si è pronunciata solo nel dicembre del 2020 – quindi a quattro anni di distanza – spiegando che l’operazione non rappresentava un aiuto di Stato dal momento che questi operatori non potevano incassare i proventi dell’attività, ma erano tenuti a reinvestirli per perseguire obiettivi di interesse generale. L’Egba chiede adesso al Tribunale di annullare la decisione e nel ricorso fa leva anche sul lungo arco di tempo trascorso: “la lunghezza e le circostanze dell’esame preliminare costituiscono prova del fatto che la convenuta avesse dei dubbi circa l’esistenza di un aiuto di Stato”. Per l’associazione inoltre, la Commissione ” ha commesso manifesti errori di fatto” affermando che queste compagnie siano “soggette all’obbligo di legge di destinare i ricavi netti delle attività di gioco d’azzardo ad obiettivi di interesse generale”, e “non possano ricavare un profitto” dalle operazioni di gioco. lp/AGIMEG