“Il periodo di stand still è stato prorogato fino al prossimo 18 novembre 2024 in quanto il parere circostanziato di Malta ha di fatto congelato per un’ulteriore mese la procedura europea. Adesso, formalmente, tutto dovrà passare dal Ministero degli Affari Esteri e dall’ex Ministero dello Sviluppo Economico – sottolinea in una nota Salvo Vullo della Kogem – per poi essere indirizzato al Ministero dell’Economia”.
“Ovviamente, da oggi alla data del 18 novembre, potrebbero esserci ulteriori pareri e, quindi, il periodo di stand still potrebbe essere ancora prorogato. In virtù di quanto riportato sopra, occorre però ricordare, che lo stop della Commissione Europea, di certo, non influisce con la scadenza delle concessioni fissata per il 31 dicembre 2024 e, pertanto, diventa sempre più importante conoscere gli oneri per la proroga onerosa”.
Gioco online: la proroga
“Sulla questione proroga, abbiamo letto recentemente che sarà pari allo 0,005% della raccolta l’onere concessorio aggiunto per gli operatori online e “dovrebbe essere” (il condizionale è d’obbligo) lo 0,005% calcolato per ogni singolo concessionario sulla base della propria raccolta?”
“Per quel che concerne invece la questione delle garanzie, sono tante le “voci” che parlano di un semplice rinnovo delle garanzie attuali ma tante altre “voci” sostengono invece che la garanzia dovrebbe avere un importo decisamente superiore rispetto a quello attuale. Quest’ultima previsione, per quel che mi riguarda, viene avvalorata da molteplici Broker Assicurativi che ci hanno contattato garantendoci che l’importo delle garanzie sarà superiore e che sono già pronti per raccogliere la documentazione necessaria per il rilascio delle stesse vista la complessità e le lungaggini che contraddistinguono queste procedure”.
“Conosciamo tutti le difficoltà che affrontano i concessionari ogni qualvolta si parli di garanzie e, proprio in virtù di questo fatto, penso sarebbe fondamentale conoscere gli importi esatti al fine di permettere a tutti i concessionari di avviare le procedure atte a garantire la presentazione delle stesse entro ed (ovviamente) NON oltre il 31 dicembre 2024”.
“Il rischio di focalizzarsi solamente sulla questione Commissione Europea, potrebbe distogliere il focus dalla scadenza delle concessioni che – conclude Vullo – senza rinnovo della garanzia avrebbero inibita la raccolta di gioco e in un momento storico come questo non potrebbero permetterselo”. sbr/AGIMEG