Gioco online: ancora irrisolto il problema dei prelievi dal conto di gioco aperto su Bet365. L’aggiornamento della denuncia presentata da un giocatore a ADM

E’ tutt’altro che sopita la diatriba tra un utente di Bet365 ed il concessionario. Tramite una lettera inviata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, pubblicata da Agimeg, l’utente aveva denunciato le difficoltà per prelevare una vincita dal suo conto di gioco. L’utente aveva dichiarato che secondo lui Bet365 non stesse rispettando, in questa vicenda, quanto previsto dalla convenzione. Dopo la pubblicazione da parte di Agimeg della prima denuncia, la situazione ha avuto un’evoluzione come riporta una lettera inviata sempre dallo stesso utente a ADM.

“Faccio seguito alla PEC del 23/09 per confermare alla SV che il bookmaker non ottempera a quanto contenuto nel contratto di gioco e che questa PRATICA (che posso dimostrare consolidata e in essere su www.bet365.it) penalizza il giocatore portandolo, suo malgrado, a giocare di più.

I Termini e Condizioni del bookmaker al punto 2.1 recitano: “Qualora possibile, tutti i prelievi saranno effettuati verso il metodo di pagamento dal quale sono stati effettuati i versamenti. I prelievi potranno essere effettuati solo a nome del titolare del conto e a suo favore”.

La domanda è: se i mezzi di prelievo di un utente sono stati già tracciati e non emergono anomalie, se il cliente ha depositato 100€ con c. credito e ne vince 500, può richiedere il prelievo su un altro mezzo di pagamento?

Ho rivolto la medesima domanda a dirigenti che gestiscono funzioni di antiriciclaggio presso altri bookmaker a licenza italiana:

“Questo passaggio sottolinea che i prelievi devono essere effettuati tramite i metodi di pagamento utilizzati per la ricarica; significa che se con un metodo ho già ricaricato, io posso utilizzarlo anche per prelevare, a prescindere”.

Impedire ad un utente che ha segnalato che su quel mezzo di pagamento non potrà ricevere pagamenti in quanto la propria C.Credito non li prevede, impedire in alternativa, in tutto o in parte, il prelievo tramite bonifico bancario (il mezzo più tracciante in assoluto), significa ritardare il pagamento e riportare il denaro sul conto: una pratica che se replicata con un numero elevato di conti, per un Termini e Condizioni molto restrittivo verso l’utenza, potrebbe spingere il giocatore a scommettere più di quanto avesse previsto.

Mi domando: è davvero questo lo scopo? Ha senso fare le domande sul gioco responsabile a chi fa notare questa anomalia e poi, nei fatti, comportarsi esattamente all’opposto creando RESTRIZIONI non utili ai fini del tracciamento?

Ribadisco che nel caso di specie, i miei metodi di pagamento sono già tracciati e non emergono anomalie.

Siamo certi che i Termini e Condizioni del concessionario siano compatibili con il contratto di gioco che l’utente sottoscrive e che regola “REALMENTE” il rapporto tra giocatore e bookmaker?

Il contratto di gioco è gerarchicamente superiore ai T&C del concessionario?
Il mio contratto di gioco recita:

“Il Cliente ha diritto alla riscossione, previa trasmissione di copia del documento d’identità, in qualsiasi momento, degli importi corrispondenti a vincite o rimborsi accreditati sul conto di gioco, salvo i casi di sospensione di cui all’articolo 14. Il Concessionario consente le modalità di riscossione, ammesse ai sensi della normativa vigente, pubblicate sui siti indicati alla lettera H delle premesse, che il Cliente dichiara espressamente di ben conoscere ed intendere, avendone preso visione completa”.

Di nuovo si pone la domanda: le attività di Gioco Responsabile sono forma o devono essere sostanza? Che farò quando gli importi verranno respinti e ridepositati sul conto di gioco?

Secondo bet365 solo a quel punto, facendo un giro assurdo dentro il sito, potrò richiedere (non in modo automatico) il PRELIEVO TRAMITE BONIFICO BANCARIO.

Inoltro lo screen shot dell’assistenza che mi invita a PRELEVARE UN IMPORTO MINIMO SU C.CREDITO e se respinto provvederenno al bonifico. Perchè non accettare subito un pagamento tracciato?

A mio avviso un concessionario che non rispetta tali norme, non può stare sul mercato e qualora il mio punto di vista fosse condiviso dalla SV, dovrebbe valutarsi la decadenza della concessione”. sb/AGIMEG