Gioco online, nel 2021 spesa, raccolta e vincite in aumento del 36%

L’impatto della trasformazione digitale non può essere trascurato anche nel settore del gioco legale. Nel 2021 le dimensioni del gioco a distanza hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente con un aumento superiore al 36% sia per la raccolta, che per le vincite, che per la spesa. Sono alcuni dei dati emersi nel seminario organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) su Le sfide del gaming in Italia tra sostenibilità e innovazione”. 

“La spinta all’innovazione portata dalla diffusione ed utilizzo delle nuove tecnologie è forte e allo stato attuale significativi investimenti a supporto della trasformazione digitale sono stanziati all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e dovranno trovare la loro applicazione nel corso dei prossimi anni. La trasformazione digitale è un driver capace di dare un impulso significativo ai diversi settori dell’economia, sia per quanto riguarda l’industria che per quanto riguarda la pubblica amministrazione. L’impatto della trasformazione digitale non può dunque essere trascurato anche nel settore del gioco legale. L’indice DESI (Digital Economy and Society Index) elaborato dall’Unione europea racconta un’Italia che figura soltanto al 19° posto in Europa nella classifica dei Paesi digitalizzati con un miglioramento significativo del ranking rispetto alla precedente edizione che la vedeva al 25° posto in classifica. In particolare, migliora il nostro punteggio proprio negli indicatori che tengono conto dell’integrazione delle tecnologie digitali”, continua.

“In linea con l’ascesa del digitale nella società italiana anche nel 2021 le dimensioni del gioco a distanza hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente con un aumento superiore al 36% sia per la raccolta, che per le vincite, che per la spesa, e indicando una conferma del parziale cambiamento delle abitudini di gioco. La quota di gioco a distanza rappresenta nel 2021 il 60% della raccolta, il 66% delle vincite e il 24% della spesa”, aggiunge.

“Questa tendenza è presente anche in Europa dove, inoltre, si nota una progressiva ricomposizione del gioco online a favore dei dispositivi mobili che, nel 2021, ne rappresentano il 50,5%. Secondo le stime questa percentuale arriverà a valere il 61,5% nel 2026”, sottolinea.

“La spinta alla digitalizzazione ha già messo in evidenza il progressivo cambiamento del mercato guidato da modifiche nelle preferenze, nelle dotazioni tecnologiche e nei comportamenti dei consumatori. Questo implica, allo stesso tempo, il bisogno di valutare i profili regolatori adeguati a gestire la crescente integrazione tecnologica, anche per quanto riguarda le modalità di pagamento. La tendenza del mercato del gioco pubblico è infatti quella di essere multicanale, che richiederà una razionalizzazione della rete, unitamente ad una ottimizzazione dei costi, riprogettazione e automazione dei punti vendita e integrazione dell’online per una strategia omnichannel. Basti pensare che il bilancio 2021 dei pagamenti digitali in Italia si è chiuso con € 327 miliardi di transato, con una crescita del 22% rispetto al 2020, e una penetrazione del 38%. Nel periodo 2016-2021, la crescita più evidente è stata rappresentata dalle transazioni contactless (€ 126,5 miliardi), grazie al sempre maggiore numero di POS abilitati e all’innalzamento dei tetti per pagamenti senza PIN8. Queste prospettive di innovazione unite all’esponenziale e stabile sviluppo del settore del gioco hanno reso negli ultimi anni centrale la discussione relativa al varo di una regolamentazione unitaria, attraverso l’emanazione di un testo unico a livello nazionale, in grado di disciplinare in modo armonico gli articolati aspetti della materia. Si ricorda, infatti che il quadro legislativo è costituito da un gran numero di enti nazionali e di leggi e disposizioni regionali, ancora privi di una efficace e sistematica riorganizzazione. Allo stato attuale, tuttavia, nei disegni di legge collegati alla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) recentemente approvati da Camera e Senato non compare quello riguardante il riordino del settore del gioco pubblico. Le tempistiche e gli interventi relativi a questa priorità restano dunque ancora da definire”, conclude. cdn/AGIMEG