Nel 2019, su 12,5 miliardi di euro di entrate erariali da giochi e lotterie, 6,59 miliardi sono stati incassati dal Preu sugli apparecchi da intrattenimento, pari al 53% del totale. E’ quanto si legge nell’allegato tecnico del Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019 presentato alla Camera dal Ministro dell’Economia Gualtieri. Le previsioni definitive per l’esercizio finanziario 2019 a livello nazionale ammontano a 876.8 miliardi di euro in termini di competenza ed a 911.6 miliardi di euro in termini di cassa. Relativamente al comparto delle entrate tributarie, circa il 62% dei residui totali (108.477 milioni di euro) è costituito dalle somme rimaste da riscuotere, pari a 66.915 milioni di euro, di cui 33.820 milioni di euro riferiti ad esercizi precedenti e 33.095 milioni di euro di nuova formazione
In generale – si legge nel Rendiconto – la formazione dei residui di versamento è riconducibile, in larga parte, ai meccanismi di riversamento diretto nelle casse degli enti ad autonomia differenziata dei tributi statali compartecipati, nonché alle modalità di recupero a carico dei medesimi enti di somme dovute allo Stato sulla base della legislazione vigente. Più recentemente, a tali motivazioni si sono aggiunti altri fenomeni a seguito di alcune modifiche normative. Precisamente, i resti da versare complessivi, i quali come si evince dalla precedente tabella, si concentrano prevalentemente nel titolo I di entrata, sono dovuti (per quanto concerne il settore del gioco) alle quote dei proventi dei giochi statali in concessione trattenute dai concessionari a titolo di aggio e per il pagamento delle vincite di piccolo importo che gli stessi possono erogare direttamente ai giocatori. Tali somme sono oggetto di regolazione contabile, a carico di appositi capitoli di spesa del Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso dell’esercizio e, per le giocate che si riferiscono agli ultimi mesi dell’anno, nell’esercizio successivo. Questi residui hanno assunto una dimensione più rilevante a seguito dell’accorpamento dell’Azienda autonoma dei Monopoli di Stato nell’Agenzia delle dogane che ha comportato il passaggio nel bilancio dello Stato (a partire dall’esercizio finanziario 2013) della gestione contabile dei giochi in concessione e la conseguente registrazione in bilancio dei relativi proventi lordi. Rientrano tra questa tipologia, i proventi del lotto, delle lotterie istantanee e tradizionali, e del bingo.
Tra i residui di versamento, tra le somme rimaste da versare in conto competenza per l’anno 2019 – su un totale di 29,6 miliardi – si segnalano 3,47 miliardi di euro di aggi, compensi e piccole vincite giochi. Anche le somme rimaste da versare del titolo II si concentrano nelle medesime categorie: 3,33 miliardi di euro nella categoria VII, generati principalmente dalla gestione del gioco del bingo e delle lotterie istantanee e tradizionali; 992 milioni di euro nella categoria XI riferiti prevalentemente ai capitoli collegati alle sanzioni connesse alla riscossione delle imposte sia dirette, che indirette, nonché a quelle in materia di accise e di imposte di consumo. lp/AGIMEG