Giochi, via libera della Commissione Europea al decreto ADM sulle comma 7

Passa lo stand still di fronte alla Commissione Europea il decreto sulle comma 7 che i Monopoli di Stato avevano inviato a Bruxelles lo scorso 9 maggio. Il decreto sostanzialmente punta a dare un giro di vite sulle contestate ticket redemption, quelle macchine – che si trovano nelle sale da giochi per le famiglie – che stampano una serie di biglietti a seconda del punteggio raggiunto. Questi biglietti, poi, danno diritto a riscuotere un premio che di norma dovrebbe avere uno scarso valore economico. “La presenza sul mercato” di queste macchine, osservano i Monopoli nella nota che accompagna il provvedimento, “rende necessaria una disciplina che miri ad una valutazione ed emersione dell’esistente, nei limiti fìssati dalla norma. E’ stato dunque ribadito (anche se non esplicitamente, il divieto già esisteva) che gli apparecchi di cui al comma 7 non sono utilizzabili per le manifestazioni a premio disciplinate dal D.P.R. 26 ottobre 2001, n. 430, e che i premi ammissibili sono soltanto oggetti di modico valore oppure tagliandi (convertibili in oggettistica o altra utilità, comunque di modico valore)”. In particolare, con la nuova normativa  si punta a escludere, “come constatato in passato nella prassi, che attraverso apparecchi di cui al comma 7 si consenta di conseguire vincite in denaro”.

In sostanza il decreto prevede che per introdurre queste macchine nel mercato sia necessario affrontare lo stesso rigido iter di certificazione previsto per gli apparecchi con vincita in denaro. Il produttore dovrà infatti richiedere il nulla osta di distribuzione, sottoponendo un campione-modello alla verifica di un ente di certificazione. L’esercente che intende istallare la macchina dovrà poi richiedere il nulla osta per la messa in esercizio all’ispettorato territoriale dei Monopoli. Una serie di previsioni eccessive, hanno però replicato le associazioni di settore (la Sapar ha addirittura presentato un esposto alla Commissione Europea per chiedere che venisse aperta una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia), soprattutto perché lo stesso iter non viene imposto anche a apparecchi che non destano alcun allarme, come i calcio balilla, i flipper, i videogiochi e persino i dondolanti per i bambini. gr/AGIMEG